Lautaro e la baby-sitter: «Fatto di tutto per aiutarla e la famiglia ha tentato di ottenere soldi da noi»
Dopo la sentenzasui social: «Che razza di persone siete che tentate di approfittare della morte di un figlio per ottenere denaro?».

Db Milano 19/04/2023 - Champions League / Inter-Benfica / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi
Questa mattina il Tribunale di Milano, sezione lavoro, ha condannato Lautaro Martinez per il licenziamento, definito ingiusto dal giudice, della ex babysitter assunta dall’attaccante argentino dell’Inter e da quella che ora è sua moglie. Il licenziamento è avvenuto dopo che questa aveva scoperto di avere una grave malattia che da lì a pochi mesi l’ha poi condotta alla morte. La corte meneghina ha stabilito che il calciatore dovrà risarcire la famiglia della giovane in quanto il licenziamento è stato illegittimo.
La donna in questione, di 27 anni e di nazionalità argentina, è deceduta a gennaio 2023 a causa di una malattia incurabile, scoperta proprio mentre lavorava nella residenza milanese di Lautaro. Dopo otto mesi dall’assunzione regolare, la ragazza è stata ricoverata in ospedale a causa di fortissimi dolori all’addome ed ha scoperto la sua malattia che non le ha lasciato scampo. Durante la sua degenza che si è protratta nel tempo, la babysitter si è vista arrivare la lettera di licenziamento da parte del calciatore che le contestava il superamento del numero di giorni di permesso per malattia.
Questa mattina il Giudice del Lavoro del Tribunale di Milano ha emanato la sentenza, dichiarando l’illegittimità del licenziamento avvenuto durante il periodo di comporto e condannando il datore di lavoro al versamento di una somma in favore degli eredi della giovane babysitter oltre al pagamento delle spese legali.
Adesso Lautaro si è deciso a parlare e difendersi sui social
«Avevo deciso di rimanere in silenzio per rispetto. Ma non permetterò che venga infamata la mia famiglia. Abbiamo assunto una persona che era già malata, nostra amica da una vita. Abbiamo fatto molto per lei e la sua famiglia. Abbiamo pagato viaggi, aiutato a trovare i letti in ospedale, aiutato con le cure, con la sistemazione della famiglia che abbiamo dovuto convincere affinché venisse ad occuparsi della figlia che stava morendo. E la sua famiglia, mentre la figlia stava morendo, ha tentato di ottenere soldi da noi, ha tentato di approfittarsi della situazione anche dopo la morte. Noi l’aiuto, un grande aiuto, lo abbiamo dato a lei quando aveva bisogno. E ora tentate di infamarci? Che razza di persone siete che tentate di approfittare della morte di un figlio per ottenere denaro?».