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Il Napoli può battere il Real Madrid, non ci sono più complessi d’inferiorità (Barbano)

Il Corsport: se Garcia impara a rispettare la squadra, può aiutarla a evolvere. Stasera si può aprire un ciclo

Il Napoli può battere il Real Madrid, non ci sono più complessi d’inferiorità (Barbano)
Napoli's players celebrate after Sporting Braga's Malian defender #04 Sikou Niakate (DOWN) scored an own-goal during the UEFA Champions League 1st round day 1 group C football match between SC Braga and Napoli at the Municipal stadium of Braga on September 20, 2023. (Photo by MIGUEL RIOPA / AFP)

Il Napoli può battere il Real Madrid, lo scrive Alessandro Barabno condirettore del Corriere dello Sport.

C’è poco da fare: qui si apre il ciclo del Napoli se si chiude quello del Real. O viceversa, qui si spegne l’alba del Napoli se continua il ciclo del Real. Non tanto e non solo perché chi vince va in fuga e si candida a chiudere in testa il girone. Ma perché per quattro volte il Napoli ha accarezzato il sogno di stare alla pari con la squadra che guida il ranking mondiale della Fifa. E per quattro volte ha toccato con mano quanto quel sogno fosse velleitario.

Questa è la volta buona. Perché il Napoli è ancora la squadra stellare che Spalletti ha forgiato nei dettagli, con la cura di uno scalpellino del settecento di fronte alla sua scultura barocca. E che Garcia eredita già rodata alla vittoria e con un anno di esperienza in più. Se impara a rispettarla, può aiutarla a evolvere nel carattere.

Non ci sono complessi di inferiorità.

L’INTERVISTA DI KVARATSKHELIA A DIARIO AS

«Sento l’amore di queste persone ogni volta che metto piede fuori casa e non potrei essere più grato. Senza di loro, non saremmo arrivati così lontano. Sentirsi così avvolti ti dà un’energia diversa. La cosa bella è che non importa lo stadio o la città in cui andiamo, c’è sempre un napoletano sorridente pronto a darti affetto».

– Cruyff ha detto che il calcio si impara per strada.

I calciatori georgiani sono cresciuti giocando per strada. Abbiamo lo stesso stile, quello che si forgia tra gli edifici, come accade ai brasiliani. Lo facevo ancora quando ho iniziato ad allenarmi nelle squadre: tornavo a giocare in strada con i miei amici. È lì che mi sono davvero divertito.

Tanti mesi senza segnare.

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