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“De Laurentiis el dictador”, Callejon: «Giocai gratis, non volle prolungarmi il contratto di due mesi»

Su Relevo. Reina: «non posso dirne nulla di buono». Llorente: «Scende spesso negli spogliatoi, Ancelotti fu cacciato per aver difeso noi calciatori»

“De Laurentiis el dictador”, Callejon: «Giocai gratis, non volle prolungarmi il contratto di due mesi»
Italian film producer, owner and chairman of Italian football club Napoli Aurelio De Laurentiis attends the '130 years of Il Mattino' Italian daily newspaper event at the Royal Palace in Naples, Southern Italy, on May 25, 2022. (Photo by Eliano Imperato / Controluce via AFP)

Il giornale spagnolo Relevo ha pubblicato un articolo sul “dittatore” De Laurentiis, è andato a sentire ex calciatori del Napoli spagnoli che hanno chiuso male con lui, da Callejon a Llorente. Reina lo definisce dittatore. Relevo scrive che nessuno si lascia bene con lui.

Releva ricorda che De Laurentiis

è indagato per falso in bilancio nell’affare Osimhen, Osimhen con cui il club ha vissuto un terremoto nei giorni scorsi a causa della pubblicazione di un video sul profilo Tik Tok del Napoli in cui lo sbeffeggiava per un errore da rigore. Quell’acquisto fu  chiuso nel 2020 per un importo di 71,25 milioni di euro, ma le indagini stanno approfondendo i dettagli di un’operazione che avrebbe potuto incorrere in una serie di illegalità. 

Sentono Fernando Llorente.

Ha vissuto uno dei momenti peggiori della sua vita nel Napoli. Le minacce del suo presidente hanno finito per essere insostenibili: “È molto presente nella squadra e scendere spesso negli spogliatoi, ma viene dal mondo del cinema. Ho vissuto momenti difficili lì perché ci siamo schierati contro di lui quando ha deciso che, a causa dei cattivi risultati, dovevamo andare in ritiro. Ancelotti ci difese ed è probabilmente per questo che è stato esonerato poco dopo. Ci ha multati tutti per essersi opposti a lui.”

“Ho accettato di andarmene con la condizione che mi togliesse quella multa”.

Reina dice: «Chiusi molto male con lui, si comporta come un dittatore, non posso dirne nulla di buono. Preferisco non parlare di lui»

Parla anche Callejón.

Nella mia settima stagione al Napoli, mi hanno offerto il rinnovo a gennaio, poco prima che iniziasse la pandemia. Ho detto no alla prima proposta di De Laurentiis perché sentivo che forse il mio tempo lì era già finito e stavo pensando di tornare in Spagna. Inoltre non mi è piaciuta troppo la proposta perché mi aspettavo di più dal club. Dopo tutto, sono stato lì sette anni, ho giocato 350 partite, cioè una media di 50 a stagione. Non ne ho perso uno per infortunio, e solo uno a causa di una squalifica. Mi aspettavo uno sforzo del club che invece non è arrivato. Quella stagione è stata prolungata di due mesi e ho giocato gratuitamente a luglio e agosto, il mio contratto è terminato il 30 giugno. Ho chiesto loro una sorta di prolungamento di due mesi e hanno letteralmente risposto che potevo tornare a casa il 30. Non avevo intenzione di lasciare i tifosi e i miei compagni bloccati, perdendo diverse partite di campionato e Champions League, tra cui contro il Barça al Camp Nou. Mi sarebbe piaciuto concludere in modo diverso.”

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