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Sainz: «Leclerc? In tutte le squadre ci sono liti, danno più spazio alle nostre perché siamo la Ferrari»

A La Stampa: «Ricordo le discussioni in McLaren e in tutte le squadre per cui ho corso. Si sentivano poco perché non vincevano».  

Sainz: «Leclerc? In tutte le squadre ci sono liti, danno più spazio alle nostre perché siamo la Ferrari»
Budapest (Ungheria) 31/07/2022 - gara F1 / foto Scuderia Ferrari Press Office/Image Sport nella foto: Carlos Sainz-Charles Leclerc

Su La Stampa un’intervista al pilota Ferrari Carlos Sainz. Il prossimo Gran Premio si correrà a Singapore e la prima sfida da affrontare è quella contro il caldo. Sainz si è preparato:

«Sono stato in vacanza a Maiorca e in Sardegna, andavo a correre tutti i giorni nelle ore più calde. Il corpo si adatta, arrivi qui che sei a posto. Domenica prima della gara mi immergerò per dieci minuti in una bacinella piena di cubetti di ghiaccio».

Sainz viene dal podio sul circuito di Monza. Lo definisce «il più bello della mia carriera».

Si sente più considerato adesso? Sainz:

«Non capisco. Mi sono sempre sentito molto considerato in Ferrari fin dal 2021 quando ho messo piede a Maranello».

Spera di essere lui a spezzare la serie di dieci Gp vinti da Verstappen, ma, dice, «bisogna che commettano qualche errore ed essere lì per raccogliere l’opportunità».

«Se Verstappen e la Red Bull non sbagliano nulla, la vedo dura. Dobbiamo essere pronti ad approfittare dei loro errori, però conosco l’obiezione: la Ferrari non è qui per approfittare dei problemi altrui, anche se tornare al successo sarebbe importante. Gli avversari vogliamo batterli in pista in una gara normale. È su questo che stiamo lavorando per l’anno prossimo».

Chi è il suo compagno di squadra ideale? Sainz:

«Per ora Charles Leclerc è quello con cui mi trovo meglio. Abbiamo un rapporto molto buono fuori e dentro la pista. Sono stato bene anche con Lando Norris in McLaren. Per dirla tutta, mi sono trovato a mio agio con ogni compagno di squadra che ho avuto. Chiunque sia, a me sta bene».

Con le strategie c’è stato qualche attrito tra voi due. Le comunicazioni via radio non rimandano un quadro sempre
sereno.

«In ogni gara ci sono discussioni, è naturale. Ed è normale che riguardino le strategie. Vengono trasmessi i nostri
team radio perché siamo la Ferrari e le nostre gare sono più seguite dalle tv. Dall’esterno sembra che abbiamo più discussioni degli altri team, in verità succede a tutti. Ricordo le discussioni in McLaren e in tutte le squadre per cui ho corso. Si sentivano poco perché non vincevamo».

Il suo contratto con la Ferrari scade a fine 2024: quando discuterà un eventuale rinnovo? Qual è il suo obiettivo? Sainz:

«Qui sono contento e mi trovo in un buon momento della carriera. Quest’anno sto guidando bene e sento che c’è ancora del potenziale per fare meglio. Il mio desiderio sarebbe continuare qua. Ovviamente ci dobbiamo mettere d’accordo: sarebbe una bella notizia se potessimo rinnovare il contratto e andare avanti».

Sainz fa un bilancio della sua carriera:

«Non do mai voti perché non mi piace. Il bilancio è positivo: se sei anni fa mi avessero detto che alla mia età avrei ottenuto una vittoria e non ricordo quanti podi, e poi sarei andato alla Ferrari non ci avrei creduto. Tutto questo è già una buona carriera in Formula 1, ma sono ottimista: il meglio deve ancora venire. Quanto più guido, tanta più esperienza accumulo. E più esperienza significa capire meglio la macchina e andare più forte».

Dica un pregio e un difetto di Carlos Sainz.

«Recupero bene dopo un brutto errore e non mi esalto quando una gara va bene. Se vuole un aggettivo, direi che sono stabile. Un difetto? Ne ho tanti e non vorrei rivelarli al mondo».

Per tornare competitiva la Ferrari di che cosa ha più bisogno: macchina o piloti?

«Noi piloti possiamo dare di più. Io continuo a lavorare su me stesso gara dopo gara per migliorare il mio comportamento in pista, il mio stile di guida, trovare un setup migliore, perfezionare il modo in cui tratto le gomme, velocizzare le partenze e i giri di qualifica, le staccate. Sono in continuo miglioramento e tento di fare sempre meglio. Il problema in Formula 1 è che tu puoi fare un fine settimana praticamente perfetto, ma dipendi dalla macchina: se non è competitiva, non vinci».

 

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