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Barzelletta ginnastica ritmica: “la colpa di Maccarani è aver avuto un eccesso di affetto per le ginnaste”

Finisce modello Scherzi a parte il processo sportivo all’allenatrice delle ginnaste, accusata di abusi psicologici. Se la cava con un’ammonizione

Barzelletta ginnastica ritmica: “la colpa di Maccarani è aver avuto un eccesso di affetto per le ginnaste”
Gc Milano 17/04/2012 - conferenza stampa Sky 'Meno 100 giorni alle Olimpiadi' / foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Emanuela Maccarani-Romina Laurito-Andreea Stefanescu-Angelica-Saurayuk-Marta Pagnini-Elisa Santoni

La giustizia sportiva italiana se non ci fosse, bisognerebbe inventarla. Volete sapere com’è finito il processo a Emanuela Maccarani accusata dalle ginnaste di abusi psicologici e metodi psicologici distruttivi? Lo racconta Repubblica:

«La colpa di Emanuela Maccarani? Aver avuto un eccesso di affetto per la ginnasta Anna Basta”.

Quando il procuratore federale Michele Rossetti spiega le richieste di sanzione al tribunale nazionale sull’inchiesta sportiva degli abusi psicologici di Desio, l’incredulità dei giornalisti presenti scoppia in qualche sorriso.

Si diceva che rischiasse la radiazione, se la cava con un’ammonizione.

Da accusata, l’allenatrice delle Farfalle, denunciata dalle ginnaste Nina Corradini e Anna Basta per vessazioni, pressioni psicologiche e umiliazioni, diventa quasi una vittima. Per aver avuto “un atteggiamento di troppa generosità verso l’atleta al fine di farla performare al meglio”. Da qui le richieste della procura federale della Federginnastica che ha chiesto la sanzione dell’ammonizione (le altre ipotesi erano radiazione, sospensione o ammenda) per Emanuela Maccarani e di assoluzione per la sua collaboratrice Olga Tishina.

Le richieste sono state ovviamente accolte dal collegio del Tribunale federale.

Repubblica racconta che subito la Procura generale dello sport del Coni ha detto: “Questo processo è molto mediato e dobbiamo stare attenti. Il quadro probatorio ne esce comunque ridimensionato”.

“La strada per arrivare al successo nello sport è impervia e serve sacrificio. Stiamo parlando di un livello olimpico e la disciplina, la ginnastica ritmica, richiede dei requisiti innanzitutto di natura fisica. E c’è anche il peso. Siamo in presenza di ragazze giovanissime che quando vengono selezionate per diventare atlete di livello nazionale stravolgono la loro vita. Ci vuole quindi anche una particolare forza mentale, una predisposizione e un forte autocontrollo per controllare periodi di forte stress. Mentre da parte delle allenatrici non servono solo le capacità tecniche, ma anche l’attitudine a saper controllare situazione di questo genere”.

“Non ci sono prove di un comportamento intenzionale o eccessivamente vessatorio nei confronti delle ginnaste. Non c’è stato un accanimento per ottenere una medaglia in più”, dice il procuratore Rossetti.

Emanuela Maccarani ha parlato di «11 mesi estremamente difficili per quel che riguarda la mia persona e la mia figura professionale. Questa ferita mi rimarrà per tutta la vita. La mia coscienza è tranquilla al punto che mi ha permesso di lavorare in questi mesi. Avete potuto sentire le motivazioni e le deposizioni fatte dagli avvocati e di conseguenza i fatti si sono esposti con chiarezza».

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