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Cosmi: «Se nel calcio ci fosse giustizia, il Napoli avrebbe dovuto giocare la finale di Champions»

Alla Gazzetta: «Mi ha proprio divertito. Osimhen? Forza, velocità, intelligenza, gran tiro e tanti gol. Il Napoli è il più strutturato, anche senza Spalletti».

Cosmi: «Se nel calcio ci fosse giustizia, il Napoli avrebbe dovuto giocare la finale di Champions»

La Gazzetta dello Sport intervista Serse Cosmi. 23 anni fa fece grande il Perugia. Dopo l’ultima esperienza a Rijeka, in Croazia, aspetta un’altra opportunità. Ha 65 anni e zero voglia di andare in pensione.

«Pensione? State scherzando. Il calcio è la passione della mia vita, non mollo. I migliori allenatori sono ancora quelli della mia generazione: a parte Ancelotti che è unico, penso a Spalletti, Sarri, Gasperini».

Cosmi non nasconde una certa nostalgia per il calcio di una volta.

«Nel 2000, quando arrivai in A, c’erano Ronaldo il Fenomeno, Totti, Del Piero, Batistuta, Shevchenko, Zidane… Vado avanti? Quell’epoca non è neanche avvicinabile a quella attuale: non è nostalgia, è realismo».

Ronaldo il Fenomeno è l’avversario più forte contro cui ha dovuto combattere.

«Sembrava capitato per caso in mezzo al campo a giocare assieme a 21 esseri umani, mentre lui era di una categoria superiore».

La squadra italiana che l’ha emozionata di più, dice, è l’Italia del 1982, mentre come squadra straniera indica l’Olanda del 1974.

«Calcio di un altro pianeta. Vedere giocare gli olandesi era come piombare in un universo sconosciuto».

Oggi lo emoziona il Napoli.

«Il Manchester City è forte, Guardiola è bravo, ma non mi fa battere il cuore. Il Napoli, invece, mi ha proprio divertito. Se nel calcio ci fosse giustizia, oltre allo scudetto, avrebbe dovuto esserci anche in finale di Champions».

Cosmi parla anche di Osimhen: è il primo giocatore che chiederebbe al suo presidente.

«Forza, velocità, intelligenza, gran tiro e tanti gol».

Sul Napoli: è ancora favorito?

«È il più strutturato, pure se non c’è più il mio amico Spalletti».

A Cosmi viene chiesto chi è il presidente cui deve di più:

«Luciano Gaucci. Era 10 anni più avanti degli altri. A Perugia sono cresciuti Gattuso, Grosso e Materazzi che nel 2006 sono diventati campioni del mondo».

Qual è l’errore più grande che ha fatto Cosmi?

«Aver ascoltato quelli che mi dicevano che dovevo cambiare carattere, che dovevo essere meno diretto, meno spontaneo. Ho perso almeno tre anni di carriera».

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