ilNapolista

I figli di Mike Bongiorno: «Papà era molto comico, ma diceva che in Rai non potevano scappare parolacce per colpa della DC»

A Repubblica: «Non cercava il lusso nei viaggi on the road: una sera potevi dormire nell’hotel più elegante, la sera dopo in un motel e anche nel sacco a pelo. Una volta ci siamo uniti a una tribù indiana

I figli di Mike Bongiorno: «Papà era molto comico, ma diceva che in Rai non potevano scappare parolacce per colpa della DC»
Db Milano 08/09/2009 - Morto il presentatore TV Mike Bongiorno / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Mike Bongiorno

Repubblica intervista insieme i tre figli di Mike Bongiorno, che il 26 maggio avrebbe compiuto 100 anni, Michele, Leonardo e Nicolò.

Che padre era?

Michele: «Lo vedevamo poco, con me e Nicolò è stato anche autoritario. Oggi che sono padre lo ringrazio di questa severità, ci ha formato, non era misurato in una dolcezza casalinga».

Nicolò: «Teneva all’educazione».

Leonardo: «Sono nato che era avanti con gli anni, ha avuto la felicità di avere un figlio piccolo. Con me era diverso, aveva scoperto come cambiare i pannolini»

Nella vita quotidiana com’era?

Michele: «Mamma ci è stata vicina nel day by day. Papà aveva una vita incredibile, incontrava personaggi di ogni tipo: campioni dello sport, ci portava l’autografo, ci raccontava dei suoi concorrenti. Era molto spiritoso, credo che avesse una capacità comica nascosta. Uno lo immaginava vestito elegante, professionale, ma aveva tempi comici straordinari».

Nicolò: «Michele era il primogenito, Leo il piccolo, parlando di me faceva una battuta. “Con il figlio di mezzo scherzo sempre perché è il figlio che non conta. Ci facciamo sopra una risata, sa stare al gioco”. I momenti più belli erano quelli in cui si lasciava andare: si metteva la vestaglia, fumava il suo sigaro ed era insieme padre e personaggio pubblico. Ci facevamo grandi risate».

Michele: «Uno che ne aveva passate tante nella vita, come lui — la guerra, la prigionia — diceva sempre che bisogna anche saper scherzare» 

Leonardo: «Raccontava come negli anni della Rai ci fossero molte regole: non poteva scappare una parolaccia, la Democrazia cristiana aveva incardinato le cose. Così veniva fuori questo suo lato comico».

Viaggi indimenticabili?

Michele: «Era attaccato al suo essere americano, aveva girato tutti gli Stati Uniti, si sentiva a casa. Ricordo quanto fosse felice nei parchi nazionali e quanto gli piacesse condividere quella gioia con noi. Papà aveva tutte le possibilità ma non cercava il lusso nei viaggi on the road: una sera potevi dormire nell’hotel più elegante, la sera dopo in un motel e anche nel sacco a pelo».

Nicolò: «Ricordo quando ci siamo uniti a una tribù indiana. Bellissimo».

Leonardo: «Io ho fatto viaggi con la mamma e il papà, da soli in Cina, in India. Viaggi faticosi, duri, aveva piacere a scoprire le culture del mondo in maniera anche umile».

ilnapolista © riproduzione riservata