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La Serie A fece saltare i fondi per difendere rendite di posizione. Oggi vale molto meno (Corsport)

Giudice: la debolezza del calcio italiano sta nell’assenza di manager. La Serie A fattura un terzo della Premier, meno di Liga e Bundes, supera solo la Ligue1

La Serie A fece saltare i fondi per difendere rendite di posizione. Oggi vale molto meno (Corsport)
Napoli 16/03/2023 - riunione comitato di ordine e sicurezza pubblica / foto Image nella foto: Aurelio De Laurentiis

Sul Corriere dello Sport Alessandro Giudice scrive del declino della Serie e della crisi di managerialità del calcio italiano. Già in un tweet aveva attaccato De Laurentiis e Lotito.

Tornando alla Premier, sul piano economico non c’è partita. I ricavi aggregati del massimo campionato inglese sono a 6,4 miliardi di euro: esattamente il doppio di Liga (3,2) e Bundesliga (3,1) mentre la Serie A fattura un terzo (2,3), tallonata ormai a breve distanza dalla Ligue 1 (2 miliardi). Preoccupa il declino dei ricavi della Serie A (-7%) in una stagione che ha visto il ritorno negli stadi a capienza piena: siamo l’unico campionato a non avere ancora recuperato i livelli di ricavi pre-Covid. Il futuro si prospetta grigio: c’è allarme sull’asta dei diritti tv. Le offerte sono al ribasso e il prossimo ciclo triennale si annuncia difficilissimo. Proprio ieri, De Laurentiis ha rivelato che le offerte finora pervenute sono inferiori anche a 600 milioni. Due anni fa, una variegata fronda in Lega Serie A operò con successo per affondare l’operazione che l’ex presidente Dal Pino cercava di concludere con una cordata di fondi guidata da Cvc. La proposta sul tavolo prevedeva 1,7 miliardi cash per il 10% della media company in cui convogliare i diritti, oltre a 1,2 miliardi annui minimi, garantiti per tre anni, come paracadute sulla vendita dei diritti.

Prevalsero interessi variegati. C’era chi non voleva legarsi le mani perché progettava la Superlega e chi era preoccupato di difendere piccole rendite di posizione. La motivazione ufficiale, sbandierata da molti, fu che si svendeva il calcio italiano. Che oggi, stando a chi conosce la situazione, sembra valere molto meno dei minimi allora garantiti. La Spagna, per dire, non si fece pregare due volte, accettando la proposta della stessa cordata che aveva approcciato invano la Serie A.

I tifosi devono capire che la debolezza del nostro calcio, da cui deriva l’incapacità di trattenere i giocatori migliori, discende da un vuoto di managerialità, di progettualità. Dall’assenza di un modello di business.

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