Il tastierista e cantante dei Pooh, grande tifoso dell’Atalanta: «Zapata: si allenava nel parco di casa mia durante la pandemia: ha pranzato da me, siamo amici».

Roby Facchinetti intervistato da Repubblica per parlare della sua Atalanta che domani era sfiderà il Bayer Leverkusen per la finale di Europa League
«Sono felice quando nel Torino segna Duvan Zapata: si allenava nel parco di casa mia durante la pandemia: ha pranzato da me, siamo amici».
Cosa le confidava?
«All’inizio non capiva cosa volesse l’allenatore da lui. E diceva “Io ho paura di Gasp!”».
Ma è così cattivo Gasperini?
«Ne esistono due versioni. In campo spesso è intrattabile. Fuori è una persona fantastica. Abbiamo una cena in ballo, finora la squadra ha avuto un calendario troppo fitto. Magari la organizziamo dopo la finale di Europa League».
Il tastierista e cantante dei Pooh da 58 anni, ricorda la sua prima volta allo stadio per l’Atalanta?
«Non avevo neanche sei anni. Mi portò zio Silvio, lo chiamavano “Necchi” perché era rappresentante di macchine per cucire. Suonava il violino, cantava con voce tenorile, faceva teatro. E non si perdeva una partita. Giocava sempre la stessa schedina al Totocalcio, convinto che per le leggi dei numeri prima o poi avrebbe vinto: non ha mai fatto neanche un dodici».