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La Gazzetta come una fidanzata tradita: rinfaccia a Tonali tutti i “ti amo” al Milan

“Però davanti a tutti quei soldi non poteva dire di no: tutta un’altra storia rispetto a Donnarumma”

La Gazzetta come una fidanzata tradita: rinfaccia a Tonali tutti i “ti amo” al Milan
Mg Napoli 02/04/2023 - campionato di calcio serie A / Genoa-Reggina / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Sandro Tonali

In Gazzetta l’addio di Tonali non l’hanno preso benissimo (eufemismo). Non se ne fanno una ragione. E come pezzo d’appoggio agli editoriali più diretti, nell’edizione online piazzano un riassunto di tutti i “ti amo” che il povero ragazzo ha detto in questo anni al Milan. Le classiche dichiarazioni d’amore eterno che poi vengono tradite alla prima offerta di Premier. La Gazzetta gliele rinfaccia come farebbe una fidanzata lasciata all’altare.

La premessa è passivo-aggressiva: “Qui non c’è giusto o sbagliato, ma scelte legittime. Semplicemente, può succedere che determinate scelte stridano con il proprio passato, se questo passato è infarcito di quelle dichiarazioni d’amore. Perché a rileggere adesso alcune frasi di Sandro, pare quasi impossibile che l’8 rossonero nel giro di pochi giorni stia passando dallo scenario di capitano rossonero del futuro a ceduto illustre del mercato estivo 2023“.

“Per i tifosi rossoneri – e intendiamo tutti, ma proprio tutti – Tonali è purismo milanista. Tifoso da bambino, uno capace di ridursi lo stipendio pur di vestire la maglia del suo cuore. E va sottolineato che il suo popolo non l’ha scaricato”.

Poi piazzano la coltellata: “Basta farsi un giro sui social: c’è soprattutto rassegnazione di fronte al fatto che anche uno innamorato del Diavolo come lui non possa dire di no di fronte a un’offerta simile (sei anni di contratto con stipendio più o meno triplicato). Per capirci: tutta un’altra storia rispetto a Donnarumma”.

E dunque eccole le promesse tradite:

“So cosa ho fatto per arrivare a questa maglia e non farei mai l’errore di andarmene. So che è difficile, soprattutto nel calcio di oggi, ma il mio sogno è diventare una bandiera del Milan. E farò di tutto per riuscirci”.

“Non c’è stata la possibilità di arrivare al Milan a dieci anni. Ci sono arrivato al momento giusto. E ci voglio restare”.

“Voglio rimanere il più a lungo possibile. Se me lo chiedete oggi dico anche per tutto il resto della mia storia. Ma per lanciarsi in promesse del genere è troppo presto, nella nostra carriera non conta solo la voglia, incidono tanti altri fattori: la salute, gli infortuni, la famiglia. È impossibile fare previsioni così a lungo termine”.

“Ridurmi lo stipendio per il Milan era stato il mio ultimo pensiero, come lo sarà il rinnovo. Perché è certo che io voglio stare qui, contratto dopo contratto. Sarebbe bello diventare una bandiera, ma non guardo così tanto oltre per scaramanzia”.

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