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Il Napoli che saluta l’allenatore che ha vinto lo scudetto dopo 33 anni è un paradosso sportivo (CorSera)

Spalletti lascia trapelare il desiderio di tornare in campagna. Verità o bugia? Il calcio è il mondo dove tutto è sempre possibile

Il Napoli che saluta l’allenatore che ha vinto lo scudetto dopo 33 anni è un paradosso sportivo (CorSera)
Ci Napoli 07/04/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

“Se sia o meno un’occasione persa sarà il tempo a dirlo, le variabili sono il sale del calcio. Ma il Napoli che saluta l’allenatore che ha vinto lo scudetto atteso 33 anni è un paradosso sportivo”.

Lo scrive Monica Scozzafava sul Corriere della Sera.

Spalletti è così, la sua storia dice così. È la sfida dell’uomo di principio che supera l’ambizione dell’allenatore: avrebbe potuto scommettere ancora su un terreno che lui ha reso fertile, con una rosa rigogliosa e a lui devota;  invece sceglie di tornare (per ora) in campagna. Lì dove «non ho bisogno delle ali» replicando a De Laurentiis che non vuole «tarpargliele». Gli stivali, quelli sì, li nomina (« mi servono»), lasciando trapelare il desiderio di trascorrere più tempo nella vigna della sua Rimessa. Verità o bugia? Il calcio è il mondo dove tutto è sempre possibile. La Juventus è il futuro del d.s. Giuntoli, potrebbe raggiungerlo?”.

La parola addio, negli scambi di battute a distanza tra presidente e allenatore, scrive il quotidiano, non è mai pronunciata, ma la storiella del «chi deve dire cosa» è diventata un po’ stucchevole.

“La vigilia di Napoli-Inter diventa così la giornata delle metafore e dei ringraziamenti: la parola addio non viene mai pronunciata, le domande però sono insistenti, la storiella del «chi deve dire cosa» diventa stucchevole. Spalletti un po’ cede e un po’ no: bisogna intendere più che ascoltare. Entrare nella sua testa piena di cose, leggere l’ironia nei sorrisi, sentire i piccoli colpi di tosse dell’emozione”.

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