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«Osimhen sembra distratto ma punge quando meno te lo aspetti. La potenza è il suo biglietto da visita»

Il vice di Galtier al tempo del Lille intervistato da Gazzetta: «Maignan ha sempre avuto uno sguardo ‘cattivo’, da battaglia»

«Osimhen sembra distratto ma punge quando meno te lo aspetti. La potenza è il suo biglietto da visita»
Db Napoli 06/03/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen-Pierre Kalulu

Domani sera il ritorno dei quarti di finale di Champions e i protagonisti saranno Osimhen e Maignan. Al Maradona, il Napoli deve ribaltare l’1-0 di San Siro e domani sera potrà contare sull’attaccante nigeriano. La speranza è che riesca a bucare il portiere del Milan, suo ex compagno al Lille.

Di loro ha parlato Jorge Maciel, vice di Galteir a Lilla e amico di entrambi i giocatori.

«Maignan ha sempre avuto uno sguardo ‘cattivo’, concentrato e da battaglia. Un leader anche nei piccoli gesti, mentre Osimhen ti dà l’impressione di essere distratto, sulle nuvole, ma in realtà è pronto a pungerti quando meno te lo aspetti».

Maciel ha conosciuto per primo l’attuale portiere del Milan:

«Con Maignan in porta abbiamo vinto la Ligue 1 nel 2021. Io e Galtier arrivammo nel 2019, lui era già titolare da un paio d’anni. Mi viene in mente la sua personalità. Non voleva mai perdere. Quando c’è lui ti senti più tranquillo, in campo e fuori. In più, quando effettua parate come quella contro Di Lorenzo a San Siro, scoraggia gli avversari. Ricordo decine di parate simili, da mani nei capelli».

I due domani sera si ritroveranno conto, da loro dipende il destino delle proprie squadre. Ma al Lille erano sempre insieme:

«[Osimhen e Maignan] in spogliatoio erano seduti vicini, organizzavano sempre qualche scherzo insieme a Ikoné, oggi alla Fiorentina. Osi diceva che come Mike ce n’erano pochi.

Maciel riconosce che come l’attaccante azzurro ce ne sono pochi:

«Di Osimhen ricordo l’ossessione di voler migliorare. Arrivò da noi dopo un’annata positiva con il Charleroi, in Belgio. Un giorno si presentò con i capelli biondi. All’epoca aveva 21 anni, non parlava francese, così diventai il suo traduttore. Già a quei tempi era umile, ascoltava ogni consiglio. Si metteva lì, calmo e tranquillo, e apprendeva qualsiasi cosa. Victor fa della potenza il suo biglietto da visita. È veloce e ha un gran destro. ‘Buca la rete’, gli suggerivamo. Quell’anno, infatti, segnò 18 gol. A fine stagione andò al Napoli».

Il vice di Galtier al tempo del Lille conferma quello che un po’ tutti riconoscono ogni volta che vedono giocare Osimhen o Maignan:

«Mike e Victor sono tra i migliori al mondo. Hanno tutto per giocare nel Real o nel City. Non sono sorpreso di vederli al top, sono fiero di loro».

 

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