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Mourinho dimostra come si può pensare alle Coppe senza perdere il “focus” in campionato

Lo scrive la Gazzetta: qualora l’avventura in Europa League si concludesse senza trionfo, a giugno la zona Champions sarebbe blindata

Mourinho dimostra come si può pensare alle Coppe senza perdere il “focus” in campionato
Roma 20/03/2022 - campionato di calcio serie A / Roma-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Jose' Mourinho

La Roma vista ieri sera all’Olimpico contro l’Udinese restituisce la fotografia di come una squadra impegnata in Europa possa vincere anche dopo un impegno dispendioso. Come quello affrontato dagli uomini di Mourinho a Rotterdam, giovedì sera.

I gol di Bove, Pellegrini e Abraham catapultano i giallorossi al terzo posto, staccando l’Inter di 5 punti e il Milan di 3. Ne scrive la Gazzetta:

La Roma di José Mourinho, infatti, è la più lucida dimostrazione di come si possa pensare alle Coppe non perdendo il “focus” in campionato e scalando nel contempo la classifica. L’effetto collaterale è ovvio: qualora l’avventura in Europa League si concludesse senza trionfo, a giugno la zona Champions sarebbe blindata e quindi l’obiettivo stagionale centrato“.

Meriti a Mourinho. Anche se le squadre dello Special One non esprimono un calcio raffinato e divertente come quello di Sarri, il portoghese porta sempre a casa il risultato. E forse in una città come la Capitala, la Lazio e la Roma non potevano essere più distanti di così eppure così vicine.

L’esatto opposto della Roma è la Juventus, che ieri nel match delle 18 contro il Sassuolo ha perso 1-0. Stamattina sempre la Gazzetta ricordava la squadra di Allegri sia apparsa senza identità e la situazione preoccupa in vista di Lisbona.

“Se questa è una squadra con progetti da grande Europa, non siamo messi bene. Lenta, speculativa, attendista, impacciata, senza idee. Ognuno gioca per sé. Affollamento nella trequarti e cross nel mucchio, con il rischio di ispirare contropiede del Sassuolo. Ma nel caso dei bianconeri sarebbe un alibi troppo comodo attribuire all’Europa tutti i mali. La verità è che, coppe o meno, squalifica o meno, la Juve è così da agosto. Una squadra costruita per cogliere l’attimo, senza un progetto che vada oltre il lancione per l’attaccante (regolarmente spalle alla porta) oppure l’appoggio orizzontale”.

 

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