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«Il calcio trasforma geni in idioti, i club piangono miseria ma sperperano» (El Paìs)

“Il Chelsea non è un caso, è una tendenza: i fondi vedono il calcio come un terreno fertile per gli affari, anche se predicano l’apocalisse in pubblico”

«Il calcio trasforma geni in idioti, i club piangono miseria ma sperperano» (El Paìs)
Chelsea flags are waved ahead of kick-off in the English Premier League football match between Chelsea and Liverpool at Stamford Bridge in London on April 4, 2023. (Photo by Glyn KIRK / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /

I geni della finanza conoscono segreti che il resto dell’umanità non conosce, ma il calcio è un gioco empio. Trasforma chiunque in un idiota“. Così Santiago Segurola torna a scrivere del calcio degli spendaccioni lagnanti, che prima sperperano e poi piangono sulla sostenibilità finanziaria. L’innesco è il Chelsea, avversario del Real Madrid in Champions. L’editorialista del Paìs lo usa come esempio. E scrive: “Una volta insediati, anche i nuovi proprietari del club londinese non temono Dio. Sono motivati ​​dal profitto. Vedono nel calcio un terreno straordinariamente fertile per gli affari”.

Segurola ricorda le centinaia di milioni spese al mercato, i due-tre allenatori licenziati (“Lampard è il prossimo”) della nuova gestione. Dei risultati disastrosi. “Il Chelsea è a metà classifica, più vicino alla retrocessione che alle posizioni europee e ha raccolto solo due punti nelle ultime cinque partite. Al suo fallimento si aggiungono le sciocchezze. Graham Potter, che riceverà 23 milioni di euro per il suo licenziamento, ha guidato un’assemblea di giocatori, non una squadra. La rosa era così numerosa che non c’erano posti per tutti i giocatori negli spogliatoi. In quella comune, Potter cadde vittima dell’elefantiasi che attanagliò il club”.

Ma, scrive Segurola, “il caso Chelsea è rilevante tanto per la stagione disastrosa della squadra quanto per la falsa favola che si è intessuta nel calcio. Non senza problemi e minacce, ma i principali divulgatori dei messaggi apocalittici — quelli che hanno ideato la Superlega — si adoperano ogni giorno per acuire la spirale inflazionistica degli affari, fingendo di vestire i panni dei samaritani altruisti che si sacrificano per la salute del resto”.

La realtà è ben diversa –  conclude – Questo Chelsea spendaccione, acquisito da ricchi americani nel bel mezzo di una presunta crisi calcistica globale, non fa eccezione, è la tendenza. Otto club della Premier League sono di proprietà di società statunitensi. Non c’è dubbio che sono motivati ​​dall’interesse per il profitto. Vedono il calcio come un terreno straordinariamente fertile per gli affari, anche se predicano l’apocalisse in pubblico“.

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