Dopo gli scontri di questi giorni il partito di governo ha annunciato la rinuncia alla legge sugli “agenti stranieri”. Kvara si era era schierato dalla parte della protesta
A protester draped in a Georgian flag looks on during a demonstration in Tbilisi on March 7, 2023. - Georgian police used tear gas and water cannon against protesters Tuesday as thousands of demonstrators took to the streets in the capital Tbilisi to oppose a controversial "foreign agents" bill. (Photo by AFP)
Ha vinto Kvara. Ovvero: hanno vinto i georgiani che l’attaccante del Napoli aveva pubblicamente appoggiato nelle loro proteste di questi giorni. Hanno vinto perché Sogno Georgiano, il partito di governo della Georgia ha annunciato che ritirerà la proposta di legge sugli “agenti stranieri” al centro della rivolta popolare che aveva incendiato soprattutto la capitale, Tbilisi.
Come avevamo spiegato, la proposta di legge di chiaro segno “Putiniano” prevedeva che media e ong che ricevono almeno il 20% dei propri fondi dall’estero dovessero registrarsi come “agenti stranieri”. Una copia di una legge che dal 2012 viene usata in Russia per reprimere dissidenti e media indipendenti.
La normativa era stata duramente criticata dall’Ue con l’Alto rappresentate Ue Josep Borrell che l’ha bollata come “incompatibile con i valori e gli standard dell’Ue”, mentre gli Usa, tramite il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, hanno avvertito che i responsabili della repressione delle manifestazioni potrebbero diventare oggetto di sanzioni e che la legge “potrebbe mettere a rischio il partenariato” Washington-Tbilisi. La stessa Presidente della Georgia ha appoggiato in questi giorni i manifestanti, dando il proprio sostegno alle proteste.
“Il futuro della Georgia è in Europa”, aveva scritto Kvaratskhelia. È da anni che un calciatore del Napoli non scendeva in modo così deciso nell’agone politico. L’ultimo che si ricordi a dire parole così nette è stato Diego Armando Maradona che soprattutto in Sud America non ha mai nascosto le sue amicizie con noti leader politici, primo tra tutti Fidel Castro. Ora, sotto il Vesuvio, un altro giocatore ha deciso di prendere una posizione chiara visto quanto sta succedendo nel suo Paese.
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