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La rivoluzione Moneyball del tennis: stessi big data per tutti, meno vantaggi per i ricchi (forse)

Da aprile l’Atp renderà accessibili a tutti i giocatori i dati di ogni singola palla giocata in ogni partita. Anche nel tennis arriva l’incubo degli “expected goals”

La rivoluzione Moneyball del tennis: stessi big data per tutti, meno vantaggi per i ricchi (forse)
2021 archivio Image Sport / Sport / Tennis / Jannik Sinner / foto Imago/Image Sport

“Il tennis è sull’orlo di una tardiva rivoluzione Moneyball”. Lo scrive, testuale, il Telegraph. A partire dalla primavera, l’Association of Tennis Professionals, l’Atp, renderà accessibili a tutti i suoi giocatori e allenatori i dati relativi al monitoraggio di ogni singola palla giocata in ogni partita. E secondo il giornale inglese si tratta di “un cambiamento che prova a livellare quello che in precedenza era un campo di gioco ineguale”. Perché fino ad ora i giocatori milionari avevano l’opportunità di acquistare analisi dei dati di migliore qualità rispetto ai loro rivali meno ricchi.

Insomma, l’idea è stessi dati per tutti. E vediamo che succede.

Chi vuole utilizzare le informazioni raccolte da Hawk-Eye, il principali fornitore di tracciamento della palla dal 2014 – spiega il Telegraph – deve pagare una commissione di elaborazione di 150 sterline per partita. Inoltre, le regole del tour dicono che puoi leggere solo i dati delle partite in cui hai effettivamente giocato. Ma da aprile, si cambiare. “Vogliamo offrire ai giocatori un accesso più equo a queste informazioni”, ha affermato Ross Hutchins, chief tour officer dell’Atp. “Ha un valore reale, soprattutto se sei abile nell’analizzarli, e crediamo che migliorerà i livelli delle prestazioni di tutti”.

“Si sta lavorando sull’implementazione esatta – ha aggiunto Hutchins, “ma stiamo cercando di portare online il monitoraggio dei giocatori e della palla di ogni torneo Atp. Speriamo che ciò accada entro il secondo trimestre del 2023, per poi introdurre la tecnologia indossabile, come cardiofrequenzimetri e dispositivi di localizzazione Gps, entro la seconda metà dell’anno”.

Secondo il Telegraph “nonostante la quantità relativamente elevata di denaro in gioco, il tennis è uno degli sport più arretrati – forse superato solo dal pugilato – quando si tratta di sofisticate analisi dei dati. Il motivo principale è che ci sono poche economie di scala. Se sei abbastanza fortunato da venire da una nazione del Grande Slam come la Gran Bretagna o gli Stati Uniti, di solito puoi attingere al considerevole set di dati della tua federazione. Altrimenti, l’unico modo per ottenere l’accesso a più di una piccola percentuale di partite è assumere una delle grandi società di analisi, come la Golden Set Analytics, che era solita addebitare a Roger Federer una grossa somma a sei cifre all’anno per l’accesso esclusivo al proprio report dettagliati di scouting e performance”.

E’ un problema di economia aziendale. Nel tennis ogni giocatore fa per sé. E “a meno che tu non sia al top, aggiungere più spese al tuo coaching, al tuo fisioterapista e al tuo allenamento sarà sempre una forzatura – dice Philip Mauerhofer, che gestisce una rinomata società di analisi chiamata Tennis Stat – Quindi avere una miniera di dati disponibili per ogni giocatore sarebbe un punto di svolta”.

Ci sono anche esempi. Lo statunitense Sebastian Korda ha tratto un discreto vantaggio dal suo stretto rapporto con la United States Tennis Association, e dall’utilizzo della sua banca dati. Il greco Stefanos Tsitsipas, invece, non ha avuto lo stesso sostegno dalla federazione greca, molto più piccola. “Tsitsipas ha quindi bisogno di spendere molti più soldi per ottenere lo stesso livello di intuizione tattica”. Solo che lui se lo può permettere. Quelli più in basso nella scala non sono sempre così fortunati.

“Guarda quanto è sofisticata la Formula 1 quando si tratta di utilizzare i dati – dice l’agente Patricio Apey – Forse in futuro vedremo analisti all’avanguardia nei box dei giocatori fare il loro lavoro in tempo reale e passare feedback utili ad allenatori e giocatori durante le partite”. L’hanno già sperimentato nella Next Gen.

“All’inizio è stato difficile da usare”, ha detto James Trotman, l’allenatore britannico di Jack Draper. “C’erano così tanti dati che ti arrivavano, che si trattasse della direzione del servizio, della precisione della risposta o della velocità dei dritti e dei rovesci di ciascun giocatore. Ho dovuto farla semplice, quindi mi sono concentrato solo sulla prima cosa. C’era un avversario che serviva sempre nello stesso posto, quindi quando è arrivato il tie-break sono stato in grado di dire a Jack di prepararsi a quella risposta, il che ha aiutato molto”.

La prossima settimana, l’Australian Open diventerà il primo torneo a distribuire le credenziali agli analisti. E l’utilizzo dei big data è una cosa che si fa già tra i big. Solo che nessuno ne parla. Eccezione: Novak Djokovic, che ha permesso al suo ex analista Craig O’Shannessy di parlare pubblicamente del loro lavoro insieme.

Le principali società di analisi sono GSA e Tennis Stat. GSA afferma di disporre di un algoritmo automatizzato che “raccoglie” i dati direttamente dalla copertura televisiva, ma per gli i giocatori più piccoli sono state spese molte migliaia di ore “noiose” per contrassegnare manualmente le partite.

Il problema, con i dati, è che poi bisogna saperli interpretare. “Ci sono grandi cervelli là fuori che passano troppo tempo – forse l’80% del loro tempo – a raccogliere dati piuttosto che capire cosa farne”, ha detto Rich Hawkes di TennisViz, una società che sta lavorando con l’Atp per analizzare un enorme set di dati di 4,5 milioni di colpi. “Presto saranno in grado di lasciare a noi il lavoro sporco in modo che possano fare la loro magia”.

TennisViz sta creando nel tennis l’equivalente della metrica xG, ovvero quell’obbrobrio che nel calcio chiamano “expected goals”: valutano le mutevoli sorti di ogni giocatore durante uno scambio monitorando le posizioni di entrambi i giocatori e il movimento della palla.

Il Telegraph scrive che la disponibilità dei dati è solo il primo passo. Perché “anche dopo che i dati Atp saranno disponibili gratuitamente, pionieri come Tennis Stat e GSA continueranno a essere ricercati da quelli che possono permetterseli, poiché i numeri dovranno ancora essere analizzati da esperti prima che i giocatori possano trarne vantaggio”.

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