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Dazn se la passa male ovunque: in Germania pronta una class action per l’aumento dei prezzi

Non è un problema solo in Italia: raddoppia i prezzi per compensare le perdite record del 2021. Lo sport si sta rivelando un mercato boomerang

Dazn se la passa male ovunque: in Germania pronta una class action per l’aumento dei prezzi
Db Torino 27/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dazn

Stasera c’è Napoli-Juve e vediamo (si spera) come andrà. Intanto la questione Dazn, al centro dell’ennesimo tavolo col governo che ha prodotto le solite rassicurazione di prassi, va inquadrata per quel che è: non un problema solo italiano. Perché in verità Dazn se la passa male un po’ ovunque.

In Germania per esempio l’Associazione federale dei gruppi di consumatori (Vzbv) ha intenzione di agire collettivamente, con una class action, contro il forte aumento dei costi di abbonamento del servizio di streaming sportivo. I forti aumenti di prezzo di Dazn, scrive il Die Zeit, “non sono solo fastidiosi per gli appassionati di sport, ma anche legalmente non consentiti senza consenso, si legge in una nota del Vzbv.

Dazn ha alzato i prezzi dal 1 gennaio anche in Italia. In Germania protestano per un aumento dell’abbonamento mensile da 14,99 a 29,99 euro. L’offerta comprende le partite della Bundesliga e quasi tutte le partite della Champions League. In Italia paghiamo di più, per vedere la Serie A. Ma si sa – lo ripete ogni 10 minuti l’ad della Serie A De Siervo – siamo “il Paese del pezzotto”.

Secondo le associazioni dei consumatori tedesche la clausola di aumento del prezzo nei contratti dei clienti esistenti “non è trasparente” e “quindi inefficace”. Dazn invece è convinta che i suoi termini e condizioni generali siano in linea con la legge.

Ma il punto è più trasversale: Dazn è in crisi. Ed è in crisi proprio a causa dello sport. Secondo Bloomberg, che ha analizzato la situazione societaria nel Regno Unito, nel 2021 ha registrato perdite per oltre 2 miliardi di dollari, con i costi dei diritti degli eventi sportivi cresciuti in un anno da 1,2 a 1,9 miliardi di dollari. Ha aumentato i prezzi per compensare ma non ci è comunque riuscita: le entrate, cresciute a 1,56 miliardi di dollari nel 2021 e stimate dal gruppo in 2,3 miliardi di dollari per il 2022, non hanno controbilanciato le perdite. Secondo SportBusiness, le perdite in bilancio ammontano a 2,33 miliardi di dollari, pari a circa 2,17 miliardi di euro.

In Italia ci sono i problemi tecnici, ma quelli sono solo la goccia del vaso traboccante.

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