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Morata: «Sono talmente esigente con me stesso che a volte non mi diverto a giocare»

A El Pais: «Molti pensano che abbia sofferto per le critiche, non è vero. Sono duro mentalmente, ma spesso ho sbagliato a giudicarmi»

Morata: «Sono talmente esigente con me stesso che a volte non mi diverto a giocare»
Doha (Qatar) 01/12/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Giappone-Spagna / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Alvaro Morata ONLY ITALY

Su El Pais un’intervista ad Álvaro Morata, attaccante dell’Atletico Madrid e della Nazionale spagnola. Parla del Mondiale come di un’ossessione. A quello di Russia, del 2018, non partecipò e per lui è rimasto un colpo difficile da digerire. Luis Enrique, che gli ha dato sempre fiducia, lo ha voluto con lui in Qatar.

«Ho pensato molte volte che non avrei mai giocato uno. Era un’ossessione».

Come gestisci la pressione di dover vincere?

«Ho qui Adri, la mia mental coach, che passa molto tempo con me, anche se non così tanto qui perché non può venire in residenza. Molte persone penseranno che sono pazzo, ma non c’è notte in cui vado a letto o giorno in cui mi sveglio che non penso alla Spagna e ai Mondiali».

Morata è cambiato molto dall’Europeo, quando confessò che c’erano giorni in cui non aveva voglia di alzarsi.

«Totalmente. La vita è una ruota sempre e ancora di più nel mondo del calcio. Sono i momenti o i centimetri ad essere decisivi. Stavo guardando il Belgio l’altro giorno ed è inspiegabile che un attaccante della statura di Lukaku possa avere quelle possibilità e non riesca a segnare. Quando le cose non vogliono uscire, non escono. Non sono l’unico a cui capita. Le persone non sono consapevoli che pochi centimetri possono cambiare la tua vita in meglio o in peggio».

Morata racconta che quando deve reagire agli obiettivi mancati si rifugia nella famiglia e negli amici. La moglie, soprattutto, gli dà grande supporto.

Parla delle critiche che ha ricevuto in passato in Spagna.

«Può accadere di nuovo. Se non a tutti piacciono Cristiano o Messi, figuriamoci io che non raggiungo nemmeno le suole delle loro scarpe. Molte persone pensano che io abbia sofferto delle critiche ma non è vero. Sono duro mentalmente, ma ho sbagliato molte volte a giudicarmi e a fare pressione su me stesso. Questo è l’errore: non sono mai stato in depressione, ho avuto momenti molto difficili, ma ho sempre trovato la forza dentro di me per andare avanti. Nei club, più che in nazionale, mi è capitato di essere così esigente con me stesso che non mi divertivo più e non davo valore alle cose, ma in questo sono migliorato molto negli ultimi anni».

Morata racconta la partita contro il Giappone. La Spagna è stata sconfitta per 2-1.

«È difficile da spiegare, sono stati cinque minuti di caos. Per quanto eravamo al buio, sembrava che avessero cambiato tutti e 11 i giocatori. Sembravano avere un piano, come quello di un pugile che sta in un angolo e aspetta il momento giusto per colpire. Hanno fatto dei cambiamenti ed è stata una cosa pazzesca. Siamo rimasti così sorpresi che non abbiamo avuto quasi nessuna reazione. Siamo stati un po’ ko, è stato fantastico, ma devi anche dare loro valore. In due partite diverse lo hanno fatto prima contro la Germania e poi contro di noi. Una squadra che ha due facce del genere è difficile da battere per chiunque».

 

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