ilNapolista

L’Avvenire scomunica la Rai di Adani: «Un messiologo blasfemo, profeta della chiesa postmaradoniana»

Il quotidiano cattolico attacca: la Rai ci eviti almeno il commento del paraguru della Bobo Tv. Dove è finito il servizio pubblico e elegante e signorile?”

L’Avvenire scomunica la Rai di Adani: «Un messiologo blasfemo, profeta della chiesa postmaradoniana»
Db Bologna 04/06/2022 - Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Daniele Adani

I numeri da record della Rai Mondiale “confermano il teorema di Giorgio Gaber, viviamo in un tempo in cui la qualità non è richiesta”. Le telecronache di Adani e Stramaccioni hanno “allargato il nostro orizzonte nostalgico e ci hanno fatto rimpiangere una volta di più quella Rai elegante, signorile e tradizionalmente al servizio del pubblico“. Al partito anti-Adani si iscrive, a Coppa del Mondo già archiviata, l’Avvenire. Che pubblica una “tirata” contro i toni colorati del nuovo corso. Un corso peraltro durato pochissimo: con l’Argentina in finale la Rai è tornata Ddr e lasciato Adani in panchina in mome delle gerarchie. Ma l’Avvenire affonda: “se la Rai vuole davvero sperimentare nuove vie e accalappiare di gusto il pubblico dei “ggiovani” non si affidi ancora ai vecchi carovanieri, agli improvvisatori e gli inquinatori dell’etere, ma scommetta con coraggio su giovani talentuosi, come gli Autogol”.

Ovvero “si punti sul serio sull’ironia e su chi ha la capacità di divertire, anche quando si scivola nella sostenibile leggerezza del calciolinguaggio. Ringraziamo, ma non per la sostenibile leggerezza, Lele Adani: grazie a nome di tutto il Paese reale per averci fatto scoprire e poi comprendere che Leo Messi è il più forte calciatore del mondo (insieme a Mbappè, che per Adani magari è uno yogurt francese)”.

Il quotidiano di riferimento cattolico ce l’ha proprio con Adani, in quanto blasfemo: “Lele, il messiologo, tratta la materia calcistica così come il teologo si occupa della storia delle religioni”. Lo definisce “un profeta della chiesa argentina postmaradoniana”. “Per celebrare degnamente il mistero glorioso della 100ª partita del deus Messi con la maglia dell’Albiceleste, al gol del suo idolo in un momento di misticismo Adani ha proclamato, blasfemo: «Eccolo qui, eccolo qui. 1000 e 1 mas, 1000 e 1 mas, trasforma l’acqua in vino da quella posizione», e ancora: «Aprite il cuore e ringraziate che Messi sta giocando ancora per tutti quanti»”.

E quindi ringrazia meno ironicamente “quel dirigente Rai di buon cuore, che almeno per il gran finale di Argentina- Francia ci ha risparmiati i 120 minuti, più recupero e rigori, di commento adaniano”, di “Lele delirante”.

E’ proprio un appello, quello dell’Avvenire: “in futuro la Rai ci eviti almeno il commento del paraguru della Bobo Tv. La band dei quattro amici al bar sport, composta appunto dal teleintronante Adani, dall’orso Bobo Vieri, da mister chapeau FantAntonio Cassano e l’impressionato impressionante Nicola Ventola”. Li definisce una “versione aggiornata dei Brutos”, e se la prende in senso lato con “tutte le piattaforme dove ogni istante si riversano milioni di idiozie e ogni giorno nascono nuove parrocchie pallonare, da cui si odono cose che fanno davvero male al calcio”.

“In uno scenario del genere – chiude – come si fa a non essere nostalgici e ad invocare di ridarci indietro Nando Martellini, Bruno Pizzul, Beppe Viola, “Bisteccone” Galeazzi, Gianni Minà, il primo Fabio Fazio di “Quelli che il calcio”. Ci accontentiamo anche di un Caccamo- Teocoli o della mitica Gialappa’ s Band che ci faccia tornare a sorridere di quello che è semplicemente un gioco e non una farsa, con tanto di tassa a carico del telespettatore.”

ilnapolista © riproduzione riservata