ilNapolista

La Federcalcio spagnola si aspetta che Luis Enrique si dimetta (Marca)

La fiducia nel tecnico si è incrinata. Nelle squadre eliminate dal Mondiale sono stati i ct a dimettersi, la Spagna si aspetta che sia lui a fare il passo

La Federcalcio spagnola si aspetta che Luis Enrique si dimetta (Marca)
Spain's coach #00 Luis Enrique reacts during the Qatar 2022 World Cup Group E football match between Japan and Spain at the Khalifa International Stadium in Doha on December 1, 2022. (Photo by JAVIER SORIANO / AFP)

Dopo l’eliminazione dal Mondiale, la Federazione spagnola si aspetta che Luis Enrique faccia un passo indietro, ovvero che rassegni le dimissioni dalla carica di commissario tecnico. Il credito della Spagna verso il suo allenatore si è esaurito. Lo scrive Marca.

“Dopo l’eliminazione contro la Russia a Mosca nel luglio 2018 è arrivato il cambio in panchina dovuto alla presenza provvisoria di Fernando Hierro. Luis Enrique è arrivato e il calcio spagnolo non si è evoluto, è nella stessa casella, ovvero tornare a casa dopo il primo faccia a faccia. In Federazione sanno e riconoscono, con dolore che sì, in quattro anni non si è evoluto nulla, che il colpo è stato lo stesso. Né hanno visto alcuna autocritica dopo l’eliminazione. L’obiettivo è vincere e non è stato raggiunto, nonostante la soddisfazione mostrata dallo spagnolo per l’applicazione del suo piano senza alcuna conseguenza positiva”.

La fiducia della Spagna verso Luis Enrique si è incrinata.

“La fiducia in Luis Enrique non è più la stessa. Nel calcio si vive dei risultati e i risultati non sono stati buoni. Adesso è più facile dirlo, ma alcune delle cose che sono accadute in questo Mondiale non sono piaciute o almeno si sono allontanate dall’ideologia del rapporto Federazione-Luis Enrique. La Federazione per il momento aspetta che si pronunci il tecnico, ma la fine del ciclo è qualcosa che sorvola le menti di quasi tutti coloro che hanno fatto parte della spedizione a Doha. Credono che dovrebbe essere l’allenatore a parlare, a fare il passo. Nelle squadre che non hanno centrato l’obiettivo, i tecnici sono stati i primi a dire addio ai loro incarichi”.  

Lo spogliatoio, scrive Marca, è dalla parte dell’allenatore,

“ma questo non significa che i giocatori non condividano alcune decisioni dell’allenatore. A volte si sono sentiti corsetti, con un modo di giocare portato al limite, senza la possibilità di uscire da un copione scritto in anticipo, senza alternative”.

ilnapolista © riproduzione riservata