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I pm: «i rapporti della Juve con altri club hanno messo in pericolo la lealtà della competizione sportiva»

La galassia Juve: Atalanta, Sassuolo, Empoli, Udinese. Rapporti di partnership dei bianconeri che spesso si sono spinti oltre la normalità 

I pm: «i rapporti della Juve con altri club hanno messo in pericolo la lealtà della competizione sportiva»
Db Parma 24/08/2019 - campionato di calcio serie A / Parma-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Fabio Paratici

I pm di Torino indagano sulla “galassia Juve“, ovvero sui club con i quali la società bianconera intratteneva rapporti andati oltre la normalità e che, a loro detta, potrebbero aver messo in pericolo la lealtà del campionato. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.

Una galassia di club amici con cui, secondo la Procura di Torino, la Juventus avrebbe condotto «operazioni di favore, con correspettivi apparentemente lontani dal fair value» e tali da «sfociare in rapporti di debito/credito tra le società opachi e non corrispondenti alla rappresentazione pubblica fornita, a testimonianza dell’inattendibilità delle comunicazioni sociali fornite a terzi. Non solo, ma così facendo gli inquirenti ritengono che i rapporti di stretta partnership abbiano posto in pericolo «la lealtà della competizione sportiva». Insomma, una Serie A (ma non solo…) condizionata dalla galassia Juve.

Negli atti della Procura sono citate Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli e Udinese. Con questi club – ritengono i pm – i normali rapporti di partnership che caratterizzano il mondo del calcio, sono andati oltre la misura. Come nel caso del passaggio di Manuel Locatelli dal Sassuolo alla Juventus.

La Gazzetta scrive:

la Juve si sarebbe mossa in passato favorevolmente nei confronti del Sassuolo e Cherubini si sente ildirittodi rivendicare condizioni di favore nell’affare Locatelli.

Più complesso è l’intreccio con l’Atalanta. A margine dell’affare Kulusevski, la Procura ha rinvenuto una scrittura privata in cui l’amministratore delegato del club neroverde, Luca Percassi si impegna ad acquisire un giovane della Juve su suggerimento della stessa per 3 milioni di euro.

In realtà, l’Atalanta comprerà Muratore per più del doppio, vantando in seguito un credito che sarà decisivo nel
passaggio di Romero prima e Demiral poi alla società nerazzurra a prezzo di favore (su Romero, Cherubini ammetterà di aver fatto una minusvalenza a causa degli accordi presi da Paratici). Percassi più volte invita a ricordarsi di questi “debiti”, che negli interrogatori Cherubini dirà non essere stati messi a bilancio. Sugli affari Romero e Demiral ballano poi delle incongruenze: il primo passato in prestito biennale alla Dea con un obbligo “non federale”, come ammesso da Cherubini in un’intercettazione con il segretario bianconero Paolo Morganti; il secondo per cui, nell’estate 2022, in un comunicato ufficiale, la Juve parla di prestito oneroso da 2,5 milioni più riscatto a 20 e bonus di altri 2,5. Non fosse che il 6 agosto 2021 Cherubini dica a Percassi: «Tu sai che in realtà il prestito non è oneroso, ma solo formalmente». Perché l’Atalanta, evidentemente, si vedeva scontare parte del suo credito nell’operazione”.

La Juve, stando alle carte della Procura, era in debito anche con l’Udinese.

“Tanto da essere costretta a «comprare Compagnon per 4,5 milioni e Palumbo in prestito». Parole di Giovanni Manna in un’intercettazione con un altro dirigente della Signora, l’ex portiere Marco Storari. E perché? «Per sistemare tutte le merde che ha lasciato lui»”.

Dove lui era FabioParatici, l’ex Chief Football Officer bianconero.

 

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