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Qatar 2022, Infantino: «Da bambino mi bullizzavano perché avevo i capelli rossi ed ero italiano»

«Personalmente penso che possiamo sopravvivere senza bere birra per tre ore. In Francia come Spagna o in Scozia»

Qatar 2022, Infantino: «Da bambino mi bullizzavano perché avevo i capelli rossi ed ero italiano»
Parigi (Francia) 21/02/2018 - Visita di Stato del Presidente della Liberia / foto Michael Baucher/Insidefoto/Image Sport nella foto: Gianni Infantino

Nel discorso della conferenza stampa di apertura di Qatar 2022 il presidente della Fifa, Gianni Infantino ha tenuto il classico discorso di rito pre Mondiale. Infantino ha parlato del bullismo che ha subito da piccolo ed ha anche lanciato una provocazione in merito al divieto di vendita delle birre alcoliche ai Mondiali in Qatar 2022. Queste le parole di Infantino:

«Naturalmente io non sono qatariota, arabo, migrante, gay, disabile. Ma so che cosa voglia dire essere discriminato, so che cosa vuole dire essere straniero in un Paese straniero. Da bambino mi bullizzavano perché avevo i capelli rossi, perché ero italiano e non parlavo bene il tedesco. Ma tu accetti la sfida, provi a farti degli amici, nuovi contatti, non rispondi all’insulto con l’insulto. Oggi sono orgoglioso della Fifa, di questo marchio sulla giacca, di questo Mondiale, che sarà un bellissimo evento, il più bello che ci sia mai stato».

Infantino e le birre a Qatar 2022

In seguito ad alcuni contrasti con la Corona qatariota la Fifa ha dovuto mettere il veto sulla vendita di birre nelle aree vicine gli stadi. Lo sponsor, l’azienda produttrice di birra Budweiser, non ha accettato di buon grado la soluzione visto anche gli accordi milionari che ci sono tra le parti. Così Infantino sul tema del divieto delle birre:

«Personalmente penso che possiamo sopravvivere senza bere birra per tre ore. In Francia come Spagna o in Scozia»

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