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Il Mondiale smaschera i furbetti: chi si è risparmiato in campionato continua a faticare (Il Giornale)

Di Maria, Paredes, ma anche Lukaku, De Ketelaere e Kjer arrancano. Invece chi non si è tirato indietro, come Giroud, Amrabat o Theo Hernandez vola

Il Mondiale smaschera i furbetti: chi si è risparmiato in campionato continua a faticare (Il Giornale)
Cesena 30/07/2022 - amichevole / Inter-Lione / foto Image Sport nella foto: Romelu Lukaku

Il Mondiale smaschera i furbetti: chi si è risparmiato in campionato continua a faticare (Il Giornale)

“Bisogna essere grati al Mondiale per cento e uno motivi. Nel caso del calcio italiano può bastare uno solo. E cioè la smentita pubblica e solenne di un banalissimo luogo comune. Chi pensava che sarebbe stato utile risparmiarsi dalle nostre parti per poi sprigionare le migliori energie in Qatar è stato “spiazzato” dai fatti. Chi ha viaggiato al massimo dei giri nel nostro torneo infatti si è presentato in perfetta forma”.

Lo scrive Franco Ordine su Il Giornale. Il Mondiale ha smascherato i furbetti e messo in risalto i virtuosi. Chi non si è tirato indietro in campionato ora sta volando. Chi si è risparmiato, invece, crolla sotto prestazioni non all’altezza quando non deludenti sotto tutti i punti di vista.

Ordine fa i nomi. I virtuosi sono, ad esempio, il centrocampista della Fiorentina e del Marocco, Amrabat, protagonista in campo contro il Belgio, come pure Olivier Giroud, attaccante del Milan e della Francia. Idem Theo Hernandez, garanzia nel Milan e anche al Mondiale, come Szczesny, fondamentale contro l’Arabia Saudita, o Danilo.

E poi ci sono quelli che hanno rallentato in campionato per gli infortuni e non stanno brillando in Qatar.

“Le citazioni in questo senso si sprecano. Cominciamo con Di Maria e Paredes: Allegri non li ha mai avuti, e quando ci sono stati hanno raccolto solo critiche feroci. Nell’Argentina non hanno mai inciso fin qui. Nella lista nera sono finiti ieri sera anche Lukaku e De Ketelaere, entrati nella ripresa di Belgio-Marocco: nemmeno una giocata, uno spunto. Niente. Il mondiale è come la discussione di una tesi di laurea: se non hai lavorato seriamente e non ti sei preparato, rischi di fare scena muta. Persino Simon Kjaer, capitano e leader indiscusso della Danimarca, viene lasciato in panchina nella seconda partita. Sapete perché? Perché non viene considerato in grado – dopo l’intervento chirurgico – di prestazioni affidabili a così breve distanza neanche da Stefano Pioli”.

 

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