Lo psicologo: “I discorsi motivazionali sono inutili”. Il ct Suárez: “Vivere in un paese senza esercito è pura vida!”
E la cosa davvero bella del Mondiale: scoprire usi e costumi di nazionali che incrociamo (incrociano… gli altri) ogni 4 anni. Il Costa Rica per esempio: una squadra che si allena meditando, e leggendo libri di neuroscienze. “Non sono un allenatore né faccio discorsi motivazionali, che servono a ben poco“, dice al Paìs Felipe Camacho, lo psicologo colombiano che aiuta il ct suo connazionale Luis Fernando Suárez. “Noi gli insegniamo come funziona il cervello. E questo richiede ripetizione, tempo e pazienza. Crea abitudini. Non è magia, ma tentativi ed errori”.
In pratica gli psicologi lavorano assieme ad allenatori e fisioterapisti. “Il riscaldamento incorpora una parte cognitiva: velocità di reazione, capacità decisionale, concentrazione, memoria, gestione dell’ansia… E sempre con la palla“, spiega Felipe Camacho.
Nel pomeriggio poi è il momento dei “colloqui educativi”, mezz’ora o 45 minuti divisi in tre parti. “Per prima cosa sviluppo un tema; ad esempio, il sonno e le prestazioni sportive. Poi arrivano le prove scientifiche e mostro gli studi in merito. E infine, le prove aneddotiche, gli atleti d’élite che fanno tutto questo. Questo mi aiuta a conquistarli”. Il discorso davanti allo staff si conclude sempre con “bibliografia consigliata” su ogni tema.
Camacho dice che si occupa anche delle questioni più personali: “Ogni settimana mi inviano una foto su WhatsApp di un libro di neuroscienze che hanno acquistato. Siamo stati in tante squadre e siamo rimasti colpiti perché è la prima volta che così tanti giocatori ci chiedono dei libri. Non è comune che un calciatore legga, e qui 10 o 12 lo fanno. Ad ogni riunione devo portare loro diverse copie e me le pagano”
“Camacho ha una mania per i libri, che vuole far leggere a tutti. In tutti i club ha provato a implementare questa cosa, ma non gliene hanno mai chiesti tanti come qui“, dice Luis Fernando Suárez. “Sono molto istruiti, amano studiare”,
Li ha persuasi dei benefici della meditazione prima di andare a dormire. Prima dei Mondiali li ha raccolti nelle camere d’albergo, li ha stesi a terra e ha insegnato loro come si fa. “Ho mostrato loro le ultime scoperte scientifiche sulla meditazione, come cambia il cervello, riduce lo stress e migliora il sonno“, dice. Nella sua ricerca della qualità del riposo, lo psicologo costaricano ha installato anche un software sotto i materassi per misurare le ore di sonno, quante volte si muovono o si alzano.
Anche il ct è un tipo parecchio originale. In un’altra intervista a El Paìs racconta: “Ho una cabala, ma per abbellire il concetto di programmazione neurolinguistica, dirò che ho un’ancora. La mia ancora è un paio di Converse rosse da basket. Ho iniziato a usarle perché mi sono infortunato al collo del piede e avevo bisogno di una stecca. Dato che stavamo vincendo, i giocatori me le fanno indossare sempre. Posso andare anche nudo, ma devo avere le Converse rosse”.
Suárez sperimenta sentimenti e calcio da più di mezzo secolo: ha qualificato l’Ecuador ai Mondiali del 2006 e l’Honduras ai Mondiali del 2014, e un anno fa l’ha chiamato il Costa Rica. “Vivere in un paese senza esercito è la tranquillità assoluta, è pura vida!”.
Racconta che i Costaricani sono gente diversa: “Parlando con l’allenatore delle squadre di golf costaricane, mi ha detto una cosa: ‘Il golfista costaricano differisce dall’americano in quanto quando colpisce lo fa per avvicinare la pallina; l’americano colpisce direttamente pensando al buco. Questo è il costaricano. Cauto. Guarda, aspetta. Devo sfruttare questa inclinazione per affrontare situazioni di competizione. Ecco perché in quest’opera la dottrina è inutile. Questo è adattamento e sfruttamento delle qualità che le persone hanno. Perché le persone sono totalmente diverse l’una dall’altra”.