ilNapolista

Coppa Davis, l’infortunio di Bolelli può essere diplomatico e allo stesso tempo credibile

CorSera e Giornale stupiti dalla scelta di Volandri: “aveva preparato tutto in silenzio”. “Matteo è comparso a sorpresa tutto vestito e con la racchetta in mano” 

Coppa Davis, l’infortunio di Bolelli può essere diplomatico e allo stesso tempo credibile
Italyís Simone Bolelli (L) with his teammate Italyís Fabio Fognini serves to US Tommy Paul and US Jack Sock during the men's double quarter-final tennis match between Italy and United States of the Davis Cup tennis tournament at the Martin Carpena sportshall, in Malaga on November 24, 2022. (Photo by Thomas COEX / AFP)

Il risentimento al polpaccio di Bolelli, che ieri mattina si era allenato, può essere diplomatico e allo stesso tempo credibile: Simone ha 37 anni, Fognini va per i 36, Matteo non sarà mai un doppista, improvvisare non dà frutti”.

Lo scrive il Corriere della Sera, commentando la scelta a sorpresa di Volandri di affiancare Matteo Berrettini, fermo da un mese dopo l’infortunio, a Fognini, nel doppio della semifinale di Coppa Davis contro il Canada. L’Italia ha perso. Sembra quasi che il CorSera ipotizzi qualche dubbio sull’infortunio di Bolelli.

Anche Il Giornale, in verità, è sulla stessa linea. Si sorprende soprattutto del fatto che Berrettini fosse piombato a Malaga con un volo low cost pronto all’uso.

Dall’insalatiera azzurra infatti è spuntato all’improvviso Matteo Berrettini, calatosi a Malaga giovedì all’alba con un volo low cost – sembrava – per fare il supporter. E invece: sull’1-1, appunto con il doppio decisivo per passare in finale, ecco che Matteo mette da parte l’ultimo infortunio al piede per sostituire al fianco di Fognini un Bolelli col polpaccio malconcio. «Ce la fai?», «Ce la faccio». E miracolo fu”.

Il quotidiano continua:

“Sono le sliding doors della vita, le porte girevoli che a volte diventano Storia. E sembrava il segnale del destino. Ecco appunto che – sconfitto Musetti da Auger-Aliassime 6-3, 6-4 – Volandri decide di mescolare le carte con il colpo a sorpresa: Matteo, quello arrivato perché «non ce la facevo a stare a casa», compare tutto vestito e con la racchetta in mano. «Lui è il nostro capitano, la nostra guida» dice Musetti, i giorni memorabili, in fondo, son spesso fatti di cose come queste. E allora: ecco lo strano (ma non troppo) duo azzurro, contro Pospisil e ancora Auger: non si fanno favoriti, anche se i canadesi lo sarebbero. Però, in realtà, capitano Volandri aveva preparato tutto, un po’ in silenzio, facendo allenare Berrettini in mattinata come se fosse un favore”.

Volandri ha spiegato la sua scelta con queste parole:

«Bolelli non s’era allenato venerdì, ci ha provato, ma non era in grado di giocare. Sonego aveva dato tutto, ho considerato anche Musetti, ma Matteo era pronto e ho deciso di schierare lui. È uno abituato a questi palcoscenici e se ho una potenzialità del team, provo a sfruttarla tutta. Insomma, era il coniglio tirato fuori dal cilindro, venuto qui con tutt’altro ruolo. Ho chiesto a Berrettini se se la sentisse, quando mi ha dato la sua disponibilità per me è stato impensabile non schierarlo. La sua esperienza nei match importanti, le sue qualità, non potevo non considerarle».

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata