L’affiatamento e la dinamica della coppia, come in una storia d’amore, sono tutto. Berrettini e Fognini non hanno storia, non si doveva rischiare
L’Italia è stata sconfitta dal Canada nella semifinale di Coppa Davis. Il risentimento al polpaccio di Bolelli ha portato alla scelta di Matteo Berrettini accanto a Fognini, nel doppio decisivo. Per il Corriere della Sera una scelta avventata. Berrettini, scrive il quotidiano, non sarà mai un doppista, la scelta è stata improvvisata e l’improvvisazione non dà mai buoni frutti. Tra l’altro, Fognini e Berrettini insieme non hanno storia: solo 9 match giocati insieme in carriera. E’ mancato lo spirito di squadra che avrebbe portato l’Italia ad altri risultati.
“Matteo non sarà mai un doppista, improvvisare non dà frutti”.
“Con il punteggio in parità, avrebbe forse avuto senso rischiare Berrettini in doppio anche senza il problema di
Bolelli? No, l’affiatamento e la dinamica della coppia, come in una storia d’amore, sono tutto; Matteo e Fognini non
hanno storia (nono match della carriera giocato insieme, 6 vittorie e 3 sconfitte), l’impresa con il Canada favorito, al pari di quella con gli Usa nei quarti, richiedeva una presenza di squadra che alla fine ci è mancata, perché Aliassime e Pospisil, anche se di poco (7-6, 7-5), sono stati più team dell’Italia di Volandri”.
Il quotidiano conclude:
“Senza Sinner e Berrettini in singolare sembravamo destinati a uscire già nei quarti, invece la compagnia dei celestini ha buttato il cuore oltre l’ostacolo. Il bicchiere è mezzo pieno, talento e gioventù autorizzano a sognare in grande. Eppure da Malaga ripartiamo con rimpianti e dubbi (sul polpaccio di Bolelli), sforzandoci di guardare al futuro. Se il meglio deve venire, però, che arrivi in fretta”.