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Le lacrime di Federer e Nadal sono l’essenza dello sport – VIDEO

Quello scatto è già storia, come Maradona che palleggia allo stadio di Monaco di Baviera sulle note di Live is Life

Le lacrime di Federer e Nadal sono l’essenza dello sport – VIDEO

È che sarebbero già perfetti per una di quelle canzoni di Max Pezzali che trasudano nostalgia da ogni nota. Ci starebbero pure bene dal punto di vista metrico, se uno provasse a cantarci su: «gli anni d’oro del grande Real, gli anni di Re Roger e Nadal…» e s’andrebbe giù di lacrimoni. Perché sì, è complicato anche solo pensare che ci sia qualcuno nel mondo che sia riuscito a non emozionarsi di fronte a quello scatto, a uno scatto bellissimo che sta inondando le televisioni, i siti web di informazione, i social network. Lo scatto di Federer e Nadal che piangono di fronte all’addio al tennis dello svizzero, e della fine di uno dei più grandi dualismi della storia dello sport. Uno scatto – e una carriera straordinaria – che ha fatto il giro del mondo.

Stiamo 😔 provando 🥺 a 🥹 non 😭 piangere 🤧#EurosportTENNIS | #LaverCup | #Federer | #Nadal pic.twitter.com/7Kbi3dsHEN

L’immagine di Federer e Nadal che non riescono a trattenere le emozioni, con Djokovic ed Andy Murray (e anche il nostro Matteo Berrettini) alle loro spalle, è un’immagine che racconta un pezzo di storia del tennis. La racconta agli appassionati, la racconta a chi – come chi scrive, che non ricorda un tennis senza di loro – non pretende nemmeno di saperne troppo, se non che Federer e Nadal erano lì, sempre al loro posto. Pronti a regalare spettacolo. Un momento storico che tocca le corde dell’anima, soprattutto nel momento in cui il Re, scosso, cerca la mano del suo rivale e amico di sempre, come a provare a tenerlo al suo fianco, come a dirgli «resta qui», «non andartene», «divertiamoci ancora un po’». E quando a cedere il passo alle emozioni è uno con l’aura magica e austera di Federer – Bertolucci oggi scrive che è un’aura che promana naturalmente dall’eleganza dei suoi gesti, dal suo stile composto e mai sopra le righe, dal comportamento irreprensibile verso il suo sport e verso gli avversari – sembra sempre che abbiano un valore diverso. Unico.

Ecco, quest’immagine è già un patrimonio della storia dello sport. Perché è l’essenza dello sport. È il bambino che per un attimo riesce a riprendere il sopravvento sull’adulto, è il fanciullo che non si rassegna allo scorrere del tempo, sì, ma col bagaglio di chi ha scritto la storia. È come Maradona che palleggia allo stadio di Monaco di Baviera sulle note di Live is Life. È semplicemente indimenticabile.

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