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Scamacca ha fatto bene a scegliere la Premier. Al Psg un doppio rischio: tanta panchina e torneo poco allenante

Ne scrive la Gazzetta a firma Licari. Nel vocabolario Premier non esiste l’espressione “poco allenante”: lì si corre come disperati fino al 90’

Scamacca ha fatto bene a scegliere la Premier. Al Psg un doppio rischio: tanta panchina e torneo poco allenante
Db Bologna 04/06/2022 - Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gianluca Scamacca

Alla fine il Sassuolo uno l’ha venduto: Gianluca Scamacca. Il panzer neroverde sembrava promesso al Paris Saint Germain, ma alla fine giocherà per il West Ham, in Premier League. Va bene agli emiliani, che intascano una cifra importante. Va bene a lui, che giocherà il campionato più bello del mondo. Meglio così, almeno secondo l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che gli dedica un editoriale a firma Fabio Licari.

Comunque Inghilterra sia. Avere accanto Messi e Mbappé avrebbe avuto il suo fascino, la mistica della Champions sarebbe stata irripetibile, ma il rischio era doppio: un torneo “poco allenante”, come dice Capello, e una panchina incombente al cospetto di campioni e mammasantissima di spogliatoio, anche se Verratti gli avrebbe fatto da Cicerone. Nel vocabolario Premier non esiste invece l’espressione “poco allenante”: lì si corre come disperati fino al 90’, ma non più come una volta, palla lunga e pedalare. Gli allenatori spagnoli, italiani, tedeschi, francesi e latinoamericani hanno composto un melting pot tecnico-tattico unico, così come multietnica senza eguali è la società civile britannica.

Scamacca sembra fatto apposta per la Premier, scrive la Gazzetta. Lo dice innanzitutto il suo fisico, visto che è alto quasi due metri…

Ben sapendo che non si tratta di un centravantone d’area Old England, ma di un attaccante moderno che ama partire da lontano, scambiare e triangolare, cercando spesso la soluzione più difficile e l’assist: un “9 vero” tendente al “9 arretrato”, più Dzeko, o Kane ultima versione, che Lukaku, se il confronto — al momento improponibile per curriculum, esperienza, successi — rende l’idea.

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