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Messaggero: morte Bochicchio, non si trova il Dna per identificare il corpo, prelievi sul fratello

La genetista incaricata dalla Procura di Roma ha scoperto che non c’è traccia del campione del broker nella banca dati della polizia

Messaggero: morte Bochicchio, non si trova il Dna per identificare il corpo, prelievi sul fratello

A un mese dalla morte del broker dei vip Massimo Bochicchio, la sua morte resta ancora un mistero. Anzi, il mistero diventa ancora più fitto. Perché ancora non si è riusciti a identificare con certezza il suo corpo. L’incendio della moto ha reso il corpo irriconoscibile, solo la targa della moto, riconducibile al broker rappresenta un indizio del decesso, oltre al braccialetto elettronico che portava alla caviglia. Il Messaggero scrive:

“La Procura di Roma, che indaga per istigazione al suicidio, ha incaricato la genetista dell’Università della Sapienza Paola Grammatico di eseguire una comparazione del dna prelevato dagli organi della vittima al momento dell’autopsia, con il campione che avrebbe dovuto essere conservato nella Banca dati nazionale del dna, presso la direzione centrale della Polizia Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza, quando Bochicchio venne arrestato l’8 luglio 2021 all’aeroporto di Giacarta con l’accusa di riciclaggio internazionale, sulla base di un’inchiesta della Procura di Milano, ed estradato in Italia. Ora, a distanza di un mese, si scopre che quel campione non è stato conservato nella Banca dati nazionale o comunque non è utilizzabile per la comparazione. Tant’è vero che la genetista, solo martedì scorso, ha dovuto prelevare il dna da Tommaso Bochicchio, fratello del broker. Quindi, a partire da ora, bisognerà attendere altre settimane per sapere se c’è una compatibilità, il cosiddetto “match”, tanto da decretare che il corpo carbonizzato del centauro morto sulla Salaria sia quello del broker”.

La cosa non fa che alimentare i dubbi dei truffati, tra i quali molti pensano che Bochicchio non sia realmente morto.

 

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