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Gattuso non è razzista ma non è all’altezza e ancora non ha chiesto scusa a Montolivo

POSTA NAPOLISTA – Le sue parole sono vuote, generiche, autocelebrative. Una cosa è la grinta in campo, un’altra saper reggere la pressione in panchina

Gattuso non è razzista ma non è all’altezza e ancora non ha chiesto scusa a Montolivo
foto Hermann

“Mi hanno tolto la fascia di capitano e non ho fiatato… non ho potuto fare un solo minuto in campo e non ho fiatato… non ho avuto la possibilità di salutare i tifosi, nel mio stadio, e non ho fiatato”.

Parole amare, quelle di Riccardo Montolivo, sette stagioni nel club rossonero, regista e capitano non solo del Milan, ma anche della Nazionale : le pronunciò il 13 novembre del 2019, quando lasciò il calcio.

Ancora non ho letto questa frase, auspicata solo dal compianto Gianni Mura e, si parva licet, dallo scrivente: “Chiedo scusa a Riccardo per averlo umiliato, per non averlo mai schierato, per non avergli consentito di salutare i tifosi, al termine del torneo”.

Senza le scuse all’ex calciatore, sono comprensibili, ma vuote, generiche e autocelebrative le recenti dichiarazioni di Gattuso, nuovo allenatore del Valencia: “Non sono come mi descrivono sui social. Sono un calabrese, figlio di emigranti, non posso essere razzista”.

Ne prendiamo atto, pur non essendo l’ex azzurro nel cartellino, scriverebbe Rino Tommasi, ex Gazzetta, dei calabresi, da noi più ammirati.

Don Gennaro ha fatto prevalere, nel rapporto con Montolivo, l’antipatia, personale, nei confronti dell’attuale commentatore di Dazn. E non ha dimostrato all’ex centrocampista la generosità, di cui si vanta, nelle esternazioni.

E si conferma l’inadeguatezza di Gennaro, evidenziata anche a Napoli, a reggere la pressione dei media, degli avversari e dell’ambiente, in occasione, soprattutto, delle sfide con gli squadroni. La grinta e il carattere, che gli hanno garantito tanti successi, sono stati, finora, sufficienti all’ex mediano per “ringhiare”. Ma non di misurarsi, alla pari, in panchina, con i top-coach del bel Paese.

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