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Joao Pedro giustifica il razzismo, è perfetto per la Nazionale: «è un discorso delicato»

«Non ho sentito cori razzisti. Maignan ha ricambiato le provocazioni, a fine partita siamo tutti un po’ più esaltati…». Per lui non bisogna reagire se ti trattano da scimmia

Joao Pedro giustifica il razzismo, è perfetto per la Nazionale: «è un discorso delicato»
Bologna 01/11/2021 - campionato di calcio serie A / Bologna-Cagliari / foto Image Sport nella foto: Joao Pedro

L’attaccante del Cagliari, Joao Pedro, fresco di convocazione nella Nazionale di Mancini sembra essere uno dei pochi a non aver sentito i buu razzisti provenienti dalla curva del Cagliari ieri sera, al termine del match contro il Milan. Cori rivolti contro il portiere rossonero, Mike Maignan e il suo compagno di squadra Tomori. Cori condannati dall’allenatore del Milan, Stefano Pioli, nelle interviste post partita e dallo stesso club rossonero con un tweet. Il tutto proprio nel weekend in cui la Serie A ha lanciato la campagna contro il razzismo. L’ennesima. Ancora una volta, sembra, completamente inutile.

Joao Pedro non solo dice di non aver sentito nulla, ma definisce la cosa «un discorso delicato». Non solo, si scaglia contro Maignan dandogli dell’esaltato.

«Se ho sentito cori razzisti per gli avversari? No, veramente no. Non ho sentito niente. È un discorso delicato. Io ero a centrocampo, non ho sentito niente. Maignan a fine partita ha ricambiato le provocazioni, a fine partita siamo tutti un po’ più esaltati… Sono a Cagliari da otto anni e mi sento in diritto di difendere il nostro pubblico, fin quando ovviamente non sento qualcosa».

Insomma, a sbagliare è stato Maignan: per Joao Pedro non bisogna reagire quando dagli spalti, durante una partita, ti trattano da scimmia. I buu sono soltanto delle provocazioni.

 

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