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Inchiesta plusvalenze: per l’Inter non si possono usare le intercettazioni telefoniche, per la Juve sì

Il cronista giudiziario di Repubblica De Riccardis: «La Juve è quotata in Borsa, l’Inter no. Cambiano la gravità del reato e gli strumenti investigativi»

Inchiesta plusvalenze: per l’Inter non si possono usare le intercettazioni telefoniche, per la Juve sì
Milano 07/07/2020 - campionato di calcio serie A / Milan-Juventus / foto Image Sport nella foto: Andrea Agnelli

Dopo la notizia di ieri, secondo cui la Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato dagli uffici della Covisoc (Commissione di vigilanza sulle società di calcio), nella sede della Federcalcio, a Roma,  atti relativi a 62 operazioni sospette relative al trasferimento di altrettanti giocatori di numerose squadre italiane, tra cui Inter, Juve e Napoli, portate a termine tra il 2019 e il 2021.

Oggi il cronista giudiziario di Repubblica Sandro De Riccardis sui social ha fatto il quadro della situazione legata anche al caso della Juventus:

“Le inchieste sulle plusvalenze di Juventus e Inter sono molto diverse: la Juve è quotata in borsa, la procura di Torino indaga per false comunicazioni al mercato; l’Inter non è quotata, la procura di Milano indaga per falso in bilancio. Cambia la gravità del reato e quindi cambiano gli strumenti investigativi”

“I pm di Torino per esempio hanno usato intercettazioni per l’indagine sulla Juventus, mentre i pm di Milano non possono farlo per l’indagine sull’Inter e devono basarsi solo sui documenti”.

“Per questo l’inchiesta della Procura di Milano sull’Inter è molto più fragile di quella dei pm di Torino sulla Juventus”

 

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