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Crosetti: la giustifica per Djokovic è uno sputo in faccia al principio delle regole uguali per tutti

Su Repubblica. La sua presenza in Australia è un manifesto no-vax. Il danno di immagine per lui sarà altissimo. La speranza è che gli avversari rifiutino di incontrarlo

Crosetti: la giustifica per Djokovic è uno sputo in faccia al principio delle regole uguali per tutti
Parigi (Francia) 13/06/2021 - Roland Garros / foto Imago/Image Sport nella foto: Novak Djokovic

“Che figura terribile, che racchettata sui piedi: il diritto va a rovescio”.

Su Repubblica, Maurizio Crosetti commenta il caso Djokovic: ieri il tennista ha annunciato che giocherà gli Australian Open in virtù di una deroga che gli consente di non vaccinarsi.

La “giustifica” per Novak Djokovic è uno sputo in faccia al principio dal quale discende l’intera storia dello sport, ma anche del nostro quotidiano vivere insieme: le regole sono uguali per tutti, però c’è sempre qualcuno più uguale degli altri”.

Il messaggio che arriva al pubblico, continua, “è tremendo e molto pericoloso”. La sua presenza in Australia “è un’offesa per gli altri atleti e per tutti coloro che hanno seguito le procedure di vaccinazione e quarantena, ed è anche un clamoroso manifesto No Vax”.

Proprio l’Australia, che ha tenuto chiuse le frontiere per 18 mesi e vietato i voli, ora spalanca le porte “a sua maestà”, concedendogli pure di togliersi la mascherina.

“La maschera, almeno quella è caduta: adesso sappiamo che Djokovic non ha mai avuto la minima intenzione di vaccinarsi, anche se non lo aveva mai ammesso. Giocando questa partita tutta sua, permessa da qualcuno, il campione ha preso a racchettate anche la propria immagine, il danno sarà enorme, altro che più grande tennista di tutti i tempi”.

Resta solo una speranza, conclude Crosetti, anzi, forse un’illusione.

“Che cioè il primo avversario sorteggiato per affrontare Djokovic a Melbourne, e poi il secondo e magari il terzo, vadano in campo, si avvicinino al serbo, gli facciano un bel sorriso e gli dicano: ehi Nole, ciao, questa è la pallina, questa è la racchetta, adesso gioca un po’ da solo“.

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