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Corriere: chissà se guardando Mazzarri Lotito si è chiesto se ha preso il toscano sbagliato

Il tecnico del Cagliari era entrato nel casting per la panchina biancoceleste, ma poi il patron ha preferito la rivoluzione filosofica di Sarri alla concretezza collaudata di Walter

Corriere: chissà se guardando Mazzarri Lotito si è chiesto se ha preso il toscano sbagliato
As Roma 15/05/2019 - finale Coppa Italia / Atalanta-Lazio / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Chissà se a Lotito è venuto il dubbio di avere fatto la scelta giusta quando, abbandonato da Inzaghi, ha preferito la rivoluzione filosofica di Sarri alla concretezza collaudata di Mazzarri: non è che ho preso il toscano sbagliato? Probabilmente le sue certezze hanno vacillato mentre osservava il Cagliari, appena preso in mano da Walter, imbrigliare la Lazio, costruire le azioni più pericolose e, una volta andato sotto per un lampo di Immobile, avere la forza di pareggiare (Joao Pedro) e addirittura di ribaltare il risultato (Keita Balde), peraltro con assoluto merito”.

Lo scrive Stefano Agresti sul Corriere della Sera commentando il pareggio di ieri tra Lazio e Cagliari. Pareggio che la Lazio è riuscita a guadagnare

“quando gli schemi sono saltati e si è gettata in attacco all’arma bianca, con la grinta anziché con la filosofia, con la forza della disperazione e non con quella delle idee”.

Bravo Mazzarri a rinunciare ai suoi principi di base per adattarsi alla sua nuova squadra.

“Se Mazzarri è entrato in corsa per la panchina della Lazio, è perché avrebbe rappresentato la continuità rispetto a Inzaghi: anche lui è un fedelissimo della difesa a tre, la stessa che il Cagliari ha adottato con Semplici. Invece il nuovo allenatore dei sardi ha subito sorpreso, rinnegando la sua storia: dietro si è messo a quattro, con l’intenzione di proteggere le fasce, il settore in cui la Lazio è più pericolosa. E proprio sugli esterni ha fatto male ai biancocelesti, creando almeno tre occasioni da gol nei primi 21 minuti”.

 

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