L’argentino ha parlato in conferenza per l’ultima volta da giocatore del Barcellona, dopo l’annuncio del mancato rinnovo di contratto
Lionel Messi non sarà più un giocatore del Barcellona. Dopo aver ascoltato la verità di Joan Laporta, presidente del club catalano, adesso è il turno del campione argentino, che ha risposto per l’ultima volta ai giornalisti dall’Auditori Camp Nou. Presenti in sala anche diversi ex compagni, come Piqué, Xavi e Puyol.
Messi è scoppiato in lacrime prima ancora di cominciare a parlare, con la moglie Antonella Rocuzzo che gli ha passato dei fazzoletti per asciugarsi il viso.
Buongiorno a tutti, non so se nemmeno se riuscirò a parlare. Ho sempre cercato di comportarmi con umiltà, rispetto e l’ho fatto con tutti in questa casa. Spero che questo resti di me, oltre a tutto ciò che ho dato per il club. Ho trascorso tanti momenti belli e qualcuno anche brutto, che però è servito a farmi crescere. Ho dato tutto per questa maglia dal primo giorno in cui sono arrivato, fino all’ultimo. Me ne vado più che soddisfatto. Mi sarebbe piaciuto salutare con le persone in campo, avere un’ultima ovazione. Il pubblico mi è mancato tanto durante la pandemia, avrei voluto sentirli urlare il mio nome. Se avessi dovuto immaginare un addio, l’avrei fatto così. Purtroppo è andata così, ma voglio ringraziare tutti per l’affetto che mi hanno dedicato negli anni. Spero di poter tornare, in qualsiasi veste, e contribuire affinché continui ad essere il miglior club del mondo. Sicuramente ora dimentico tante cose, non sono nelle migliori condizioni. Passiamo alle domande.
Dopo queste parole, l’ovazione dell’Auditori commuove di nuovo l’argentino, con i suoi compagni di squadra che si alzano per applaudirlo.
È molto difficile scegliere un momento in particolare, ci sono tante cose vissute. Forse direi il debutto, perché in quel preciso istante si è realizzato il mio sogno. Poi tutto ciò che è venuto dopo è stato meraviglioso.
Era tutto sistemato per il mio rinnovo di contratto ma per le regole della Liga non si poteva fare. Eravamo d’accordo. Ho fatto tutto il possibile, purtroppo ho sentito molte cose sul perché non rimarrò qui. L’anno scorso non volevo restare, ma stavolta sì.
Mi passano tante cose per la testa, sono un po’ bloccato. Fino ad oggi non mi sono mai calato in una realtà in cui lascio il Barcellona e cambio completamente la mia vita. Sono in prima squadra da 16 anni e ora ricomincio da zero. È un cambiamento duro per la mia famiglia perché so cosa provano a stare in questa città, ma ci adatteremo. C’è tempo per assimilare tutto questo e ricominciare.
Il Paris Saint-Germain è un’opzione ma ora come ora non c’è nessuna situazione con altri club. Quando è uscito il comunicato del mio addio ho ricevuto diverse chiamate da società interessate a me. Non c’è ancora nulla di chiuso, ma ne stiamo parlando.
Sono cresciuto con i valori di questo club, comportandomi con umiltà e rispetto. Voglio essere ricordato per questo oltre a ciò che ho fatto in campo. Sono grato per la carriera che ho avuto, con i titoli e le sconfitte. Ho tante immagini belle in mente, come i festeggiamenti con la gente e la mia famiglia.
Senza dubbio questo è il momento più difficile della mia carriera. Ho avuto tanti momenti duri, tante sconfitte, ma questo non è replicabile. È la fine della mia storia al Barcellona e ne inizierà un’altra.
Provo tanta tristezza perché lascio il club che amo. Non me l’aspettavo, ho sempre detto la verità. L’anno scorso è vero che volevo andar via, ma non questa volta. I giocatori continueranno a scegliere il Barcellona, la squadra è la cosa più importante e la gente si abituerà. All’inizio sarà strano, ma sono arrivati ottimi calciatori.
Quando ci sono state le elezioni sono andato a mangiare col presidente, abbiamo parlato ed ero convinto che avremmo proseguito insieme, senza problemi nella trattativa. Poi è successo ciò che è successo e non poteva essere previsto.
Prima o poi ci sarà il mio omaggio a Barcellona. Sono disposto a tutto per queste persone. Eravamo tutti chiari sul fatto che sarei rimasto, era tutto organizzato. Da parte mia siamo sempre stati sinceri, non ho mai ingannato le persone. Non conosco bene tutte le trame che si sono sviluppate, so che il rinnovo non è stato concluso a causa della Liga per il debito contratto dal Barcellona. Non ho niente da dire a Tebas, l’ho incrociato un paio di volte e ci siamo salutati cordialmente, non ho problemi con lui.
È stato come un secchio di acqua gelida. È triste ed è dura. Ancora oggi stiamo cercando di assimilarlo al meglio. L’importante è che la mia famiglia mi sostenga e che continuerò a giocare a calcio. Quando tornerò in campo, questa sensazione andrà un po’ via. Le persone qui mi conoscono, sanno che sono un vincente e voglio continuare a competere. Voglio aggiungere titoli e a proposito di questo voglio congratularmi con Dani Alves per la vittoria dell’oro alle Olimpiadi. Giocherò per raggiungerlo. Mi voglio mettere in discussione, devo trovare la mia strada per continuare a competere e vincere.
La foto con i giocatori del Psg? È una stronzata. Ho parlato con Di Maria e Paredes per incontrarci a Ibiza. Anche Neymar mi ha chiamato per dirmi la stessa cosa. Ho detto loro di venire a casa mia e abbiamo fatto una foto, niente di più. Mi hanno detto di andare a Parigi da loro, ma è stata una coincidenza. Gli è stata data molta importanza ma non c’è niente di strano: è una foto tra amici in vacanza.
Laporta ha già spiegato tutto. Il club ha un debito enorme e non vuole aggravarlo ulteriormente. Ora devo pensare al mio futuro, capire da dove devo ripartire. Ho fatto di tutto per restare e non ci sono riuscito. Non ho altro da dire, abbiamo fatto tutto il possibile.
Avremmo potuto vincere un’altra Champions League. Ci siamo andati vicini in semifinale con il Liverpool e prima ancora con il Chelsea quando c’era Guardiola. Non ho rimpianti però, abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio. Il mio obiettivo è vincerne altre e provare a raggiungere Dani Alves, cercherò almeno di avvicinarmi.
Mi ero abbassato lo stipendio del 50% e poi non mi è stato chiesto altro. Quello che è stato detto, che mi era stato chiesto un ulteriore 30%, non è vero. Abbiamo fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità, non ci siamo riusciti. Sono sempre stato trasparente con compagni e tifosi. Per me era importante dire la verità alle persone che mi hanno dato tanto, visto quanto siamo cresciuti e quanto ci siamo divertiti.
Si conclude così l’ultima conferenza stampa di Lionel Messi e la sua avventura ricca di successi al Barcellona.