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Là dove c’era Ronaldo ora c’è Moise Kean (pare che giocherà col 7): “il ragazzo della via Druento”

Mentre è in corso una riunione plenaria dei media nazionali per provare a indorare il pillolone, la realtà s’avanza inesorabile. La vita grama

Là dove c’era Ronaldo ora c’è Moise Kean (pare che giocherà col 7): “il ragazzo della via Druento”
archivio Image / Spettacolo / Teo Teocoli-Adriano Celentano / foto Clemente Marmorino/Image

Da Ronaldo a Moise Kean. Non c’è granché da aggiungere. Mentre è in corso una riunione plenaria dei media nazionali per provare a indorare il pillolone e spiegare che si tratta di una operazione avveniristica e fantasmagorica, la realtà s’avanza inesorabile. Addirittura l’edizione on line della Gazzetta scrive che Moise Kean potrebbe indossare la maglia numero sette che è sì quella di Nino di Leva calcistica classe ’68 ma fino a ieri era anche del fuoriclasse portoghese che per il giornalismo italiano in 24 ore si è trasformato dal Signore in terra a un traditore ingrato individualista, un peso per la squadra.

Aspettiamo l’ufficialità per chiedere se anche con Moise Kean la Juventus riuscirà a ripagarsi l’acquisto con la sola vendita delle maglie numero 7. Nel frattempo, la Juve non lo paga. Lo pagherà: venti milioni all’Everton che dalla Juve lo aveva acquistato due  stagioni fa per 27,5 milioni. Una stagione mediocre, poi Ancelotti diede il via il libero al suo trasferimento al Psg dove ha cominciato bene e poi finito così così: Esperienza positiva: 13 gol in Ligue1 e 3 in Champions. Ricordiamo che Mancini lo ha tenuto fuori dagli Europei per svogliatezza nell’amichevole contro San Marino. Nell’ultima partita con l’Everton si è fatto espellere per una cretinata.

Il passaggio da Cristiano Ronaldo a Moise Kean rischia di diventare proverbiale, di entrare presto nel lessico nazionale. “Modo di dire per esemplificare il passaggio da una dimensione del livello dell’eccellenza, o quantomeno riconoscibile con uno status positivo, a un brusco ritorno all’ordinarietà, alla vita grama”. Pensiamo chessò a un brano del “Ragazzo della via Gluck” ora ribattezzata il “Ragazzo di via Druento” sede della Juventus:

Là dove c’era l’erba ora c’e
una città
e quella casa in mezzo al verde ormai
dove sarà

Là dove c’era Ronaldo ora c’è Moise Kean, e quel portoghese con 7 dove sarà? A Manchester.

Concludiamo ricordando che sì, ha ragione Sconcerti: il declino della Juventus è il declino del calcio italiano. Un investimento sbagliato che si è rivelato un fallimento economico-finanziario e un mezzo disastro sportivo. C’è voluto Ronaldo per tornare a perdere il campionato dopo averne vinti dieci di fila.

Come si dice tristezza in torinese?

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