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Sconcerti: Mancini sente il diritto di avere un grande destino, quello di un uomo complesso e vincente

Sul Corriere della Sera: nessuno lo voleva perché i vecchi tecnici sentivano che era predestinato, lo era sempre stato. Lavora continuamente sui particolari

Sconcerti: Mancini sente il diritto di avere un grande destino, quello di un uomo complesso e vincente
Db Bologna 04/06/2021 - amichevole / Italia-Repubblica Ceca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Roberto Mancini

Mario Sconcerti, sulle pagine del Corriere della Sera, ha tratteggiato così la figura di Roberto Mancini, il commissario tecnico della Nazionale Italiana.

C’è una cosa misteriosa e geniale che ha portato Mancini a diventare allenatore: furono due gol di Baggio alla Fiorentina quando in un febbraio lontano vent’anni giocava ancora nel Brescia. Questi due gol cacciarono Fatih Terim dalla panchina della Fiorentina e costrinsero me, che ne ero un dirigente, a cercare il sostituto. Presi Mancini ma nessuno lo voleva, i vecchi tecnici sentivano che era predestinato, lo era sempre stato.

Lavora continuamente sui suoi particolari. Ama i dettagli perché lo migliorano, non perché ce ne sia bisogno. E sente il diritto ad avere un grande destino. Quello di un uomo complesso, ma vincente.

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