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Definiscono Castellucci «uomo senza scrupoli» ma poi i giudici gli revocano i domiciliari

Il Riesame dispone solo l’interdizione dal lavoro per un anno, eppure scrive di lui che non ha mai avuto a cuore l’integrità degli utenti di autostrade e che dopo il Morandi ha tentato di ottenere persino la presidenza di Alitalia

Definiscono Castellucci «uomo senza scrupoli» ma poi i giudici gli revocano i domiciliari

L’ex amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci si è visto revocare gli arresti domiciliari a cui era finito l’11 novembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sui pannelli fonoassorbenti del Ponte Morandi. Per lui è stata disposta la sola interdizione dal lavoro per un anno.

Il provvedimento firmato dai giudici del Tribunale del Riesame di Genova (di circa trenta pagine), tuttavia, contiene parole durissime. Le riporta il Corriere della Sera.

Di Castellucci è scritto che presenta una

«persistente, totale mancanza di scrupoli per la vita e l’integrità degli utenti delle autostrade…».

Si parla di

«azioni e omissioni praticamente relative a tutti i tipi di manutenzione e adeguamento della rete…».

E ancora, i giudici scrivono che il suo obiettivo era

«l’arricchimento dell’azienda e i propri personali compensi, a danno dello Stato».

Nel provvedimento si parla anche di «manovre con i massimi vertici politici poco dopo il crollo del ponte Morandi». In pratica, temendo di perdere il posto, Castellucci, «consapevole della responsabilità per l’assoluta inadeguatezza delle manutenzioni», si impegnò a cercare degli accordi di scambio per mantenere la poltrona e anche «di assicurarsi un lucrosissimo incarico di presidente in Alitalia» e di inserirsi in altre imprese con ottica lobbistica.

I giudici lo bollano come «incredibile arrogante» e ricordano che l’ex ad non è indagato soltanto per le omissioni sulle «barriere» ma anche per la «tentata truffa» sulle stesse nei confronti dello Stato e per il crollo del ponte Morandi e per i falsi report sui viadotti e per le gallerie malandate.

Insomma, su Castellucci, a Genova, pendono cinque inchieste. Nonostante tutto, niente arresti domiciliari, basta l’interdizione. Misura di cui si dicono soddisfatti i suoi legali, che dichiarano:

«Dimostreremo la sua estraneità».

 

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