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Se Cristiano Ronaldo non avesse lasciato la bolla Juventus, oggi non sarebbe positivo

Bastava usare il principio di precauzione applicato dall’Asl di Napoli. L’ennesimo episodio che conferma il solipsismo del calcio che impone le Nazionali

Se Cristiano Ronaldo non avesse lasciato la bolla Juventus, oggi non sarebbe positivo
Ph Carlo Hermann/KontroLab

La positività al coronavirus di Cristiano Ronaldo ripropone un po’ di temi che sono stati caldi negli ultimi giorni.

Ronaldo si è contagiato in Nazionale. E per giocare col Portogallo, ha violato la bolla della Juventus. Al punto che l’Asl ha segnalato lui – più altri sei giocatori – alla Procura della Repubblica che ha aperto un fascicolo. Indagine che ha aperto anche la Procura della Figc.

Ci sono state e ci sono ancora tante polemiche che hanno accompagnato il mancato svolgimento di Juventus-Napoli. Il Napoli non si è presentato perché fermato dalla Asl che ha obbligato la squadra al rispetto dell’isolamento domiciliare. Per il calcio italiano, per la Figc, per la Lega, per la stessa Juventus, il Napoli avrebbe dovuto viaggiare ugualmente. Invece il Napoli, così facendo, ha tutelato la Juventus e il campionato di Serie A. Se Ronaldo e la Juventus avessero utilizzato il medesimo principio di precauzione, oggi Ronaldo non sarebbe positivo al Covid-19. Discorso simile vale per Dybala che non ha contratto (di nuovo) il virus ma non sta bene e non ha giocato con l’Argentina.

In questa vicenda c’è un altro aspetto da ricordare, ossia l’imposizione delle Nazionali che – ineluttabilmente – sono un serbatoio del Covid-19. E lo sono state anche per Cristiano Ronaldo. Aurelio De Laurentiis è considerato sopra le righe, eccentrico. Spesso lo è ma oggi, soprattutto nell’ambiente calcio (ma non solo), si viene etichettati così troppo rapidamente. Basta esporre un pensiero dissonante che mette in discussione una presunta sacralità. Come è appunto quella delle Nazionali.

In questo periodo non c’era alcun bisogno delle Nazionali. Magari per le gare di qualificazione ma non certo per le amichevoli o per la inutile Nations League. Purtroppo, come stiamo scrivendo da mesi sul Napolista, i dirigenti del calcio non vogliono rendersi conto né di quel che sta avvenendo nel mondo né di dove stanno portando questo sport. A sbattere. Il calcio non è in grado nemmeno di tutelare il proprio patrimonio di valore.

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