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Ancelotti sta cambiando la storia e la testa dell’Everton (che vince la settima su sette)

È in testa a punteggio pieno in Premier. Ha rilanciato James. Sta cambiando il modo di pensare di una piazza disabituata a vincere e che ora lo idolatra

Ancelotti sta cambiando la storia e la testa dell’Everton (che vince la settima su sette)

Ha scritto ieri Vincenzo Imperatore a Napoli (sul Napolista) si parla dell’Everton più che a Liverpool. In realtà non ne scriviamo abbastanza. Ne scriviamo troppo poco. Dovremmo scriverne di più. Perché sulla panchina dell’Everton siede un signore che a Napoli è stato esonerato e che è tuttora accompagnato da una damnatio memoriae che non ha alcun appiglio logico e che è tanto – ma tanto – in malafede. Col tempo, come con Benitez, saranno più chiari i considerevoli passi in avanti che ha fatto compiere al Napoli in campo e nella testa. L’Everton va seguito perché a Napoli Carlo Ancelotti – uno dei più grandi allenatori della storia del calcio – è stato trattato come se fosse un passacarte qualsiasi: obsoleto e persino familista.

È interessante raccontare quel che Ancelotti – con il suo staff e il figlio Davide oggetto a Napoli di una denigratoria campagna mediatica – sta facendo sulla sponda blu di Liverpool. Oggi l’Everton ha vinto la quarta partita consecutiva in Premier League. La settima su sette dall’inizio della stagione: non era mai accaduto nella storia del club. Ha vinto senza gli infortunati Allan, Gomes, con Richarlison e Coleman che si sono fatti male nel corso del match, l’Everton ha battuto il Brighton 4-2. E un gol lo hanno subito su papera del portiere. Una doppietta l’ha realizzata James Rodriguez che Ancelotti la scorsa estate avrebbe voluto portare a Napoli. Che a Napoli, ancora poche settimane fa, hanno definito un ex giocatore. Perché Napoli è una città meravigliosa: è convinta di poter deridere un signore che si chiama Ancelotti. Signore che avrebbe fatto arrivare Ibrahimovic se non fosse stato esonerato. Pensare a James e Ibra con la maglia del Napoli, fa venire i brividi.

Il punto importante è che Ancelotti sta invertendo il corso della storia dell’Everton. Per corso della storia, intendiamo un processo psicologico, di consapevolezza. Il processo che ti porta a crescere. Lo ha spiegato benissimo Tobias Jones nel suo articolo su Avvenire: “Siamo abituati a perdere, Ancelotti ci spiazza”. Ancelotti, accusato a Napoli di essere abituato a frequentare solo le squadre nobili, si è invece rimesso in gioco in una piazza di secondo ordine calcistico, in una piazza molto calda e che vive di calcio. Vi ricorda qualcosa?

Ne parliamo poco, perché invece è formativo osservare come lui in pochi mesi sta cambiando l’ambiente Everton. Un ambiente che, a differenza di Napoli, lo ha accolto senza diffidenza e che non gli ha mai mosso ignobili accuse. Ovviamente adesso va tutto bene all’Everton, non sempre sarà così. L’Everton non è certo tra le favorite del campionato. Ma in poche partite, Ancelotti ha cambiato lo status psicologico dei suoi calciatori. Come dimostra la partita vinta oggi. E per ora è in testa alla Premier a punteggio pieno. I tifosi lo adorano. Gli hanno dedicato una canzoncina dopo appena due partite. Ha trovato quel calore che probabilmente pensava di trovare in un’altra città.

L’Everton oggi pensa positivo. Riflette il carattere del suo mentore. Gioca anche un bel calcio, come ha dimostrato nei primi trenta minuti. E ha un calciatore che Ancelotti ha profondamente cambiato: il centravanti Calvert-Lewin. E un altro – James Rodriguez – che possiamo definire il fuoriclasse più sottovalutato del mondo. Un calciatore che avrebbe fatto molto bene al Napoli. Ma tanto di Ancelotti e dell’Everton avremo modo di parlare a lungo sul Napolista.

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