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Commisso: “Perché i giornali non scrivono che quello che ha fatto la Fiorentina è un successo?”

“Io non ho i legali della Juventus o i ricavi di Inter, Roma, Napoli, Milan, Atalanta e Lazio, è difficile arrivare a certi livelli. Vogliamo uguale trattamento arbitrale”

Il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ha rilasciato una lunga intervista sui canali ufficiali del club. Si dice soddisfatto della posizione in classifica a fine campionato.

“Nelle ultime sette partite abbiamo giocato bene, siamo arrivati al posto che la Fiorentina si merita”.

Commisso parla della sua avventura in viola, del percorso svolto, della rivalutazione dei giocatori e della rivoluzione manageriale introdotta. Ma anche delle famose dichiarazioni post Juventus-Fiorentina.

Forse avrei dovuto parlare più piano e non gridare, ma il concetto è che andando nello spogliatoio ho visto i ragazzi depressi e arrabbiatissimi. Parlo tipo Dragowski. Come ex capitano della mia squadra, 50 anni fa, mi andava di prendere le difese della squadra e dei giocatori. Ho visto molte cose, dall’arbitraggio incominciato con il Napoli – e i tifosi lo ricordano, con Mertens – ed è continuato, continuato, continuato. Sia Pezzella, Ribery, Chiesa, ci hanno menato e non mi è piaciuto affatto. Ho sbottato. Volevo ricordare che la legge sugli arbitraggi dev’essere uguale per tutti. Come me, come la Juventus, come il Napoli, come il Lecce, come il Genoa. Tutti devono essere trattati allo stesso modo. Io questo non l’ho visto. Faremo raccomandazioni pubbliche per far sì che il calcio italiano vada avanti. Le televisioni parlano male del calcio italiano, della quantità di rigori, perché l’arbitro alle volte va al Var e altre no. Manderò delle raccomandazioni scritte a Gravina e Nicchi, responsabili degli arbitri in Italia”.

Il patron viola parla anche degli obiettivi futuri.

“Voglio essere la prima squadra nel mondo, contenti? Sto scherzando. Noi abbiamo studiato scrupolosamente quello che han fatto i presidenti il primo anno. Perché non possiamo fare come l’Atalanta? Ragazzi e ragazze, Percassi ha giocato a pallone, sa molto più di me. Il primo anno era in B, poi è salito in Serie A. Poi dodicesimo, quindicesimo, diciassettesimo, sedicesimo… Nel caso di Percassi ci sono voluti sei anni per arrivare al quarto posto. Nel caso di Saputo, a Bologna, fino a oggi non ha mai fatto 49 punti come quest’anno. E Saputo è la più ricca famiglia italiana in Canada. Vuol dire che Rocco ha fatto meglio di Atalanta e Bologna. Parliamo di Lazio e Napoli? La Lazio è stata presa e Lotito l’ha portata al decimo posto, poi diciassettesimo, poi terzo posto, dodicesimo, decimo, dodicesimo: una media di undicesimo, dodicesimo, nello spazio di sei anni. Rocco lo ha portato al decimo. Poi il Napoli era in C, in B, non so cos’è stata per 2-3 anni: poi ottavo e dodicesimo. Io posso continuare. Il Sassuolo ha fatto 2 punti in più di noi, ma Squinzi è stato in C e in B. Il Torino di Cairo… Parliamo della Fiorentina, visto che qualcuno dice che Rocco non sta andando come i Della Valle. Loro hanno comprato la Fiorentina con niente, o forse con poco più di niente. In Serie A, al primo anno, ha fatto 42 punti e sedicesimo posto. Perché tutti questi grandi presidenti, queste grandi aziende, sono più bravi di noi? Perché i giornali non scrivono che è un successone, pure con la disgrazia dei tre mesi di Montella, pure con il Covid. Sei ragazzi lo hanno avuto, il nostro allenatore ha avuto il Covid. Perché non si dice la verità? I dati sono quelli che sono. Qualcuno che fa il giornalaio, che parla in radio, che fa il tifoso. Io non so quello che so io, se dico qualcosa di sbagliato viene a dirmi. Nessuno può farsi i fatti suoi senza quelli veri. Pochissimi presidenti, pochissimi cambiamenti di proprietà hanno fatto i risultati di Rocco. Io non ho i legali della Juventus, non ho i ricavi dell’Inter, Roma, Napoli, Milan, Atalanta e Lazio, è difficoltoso arrivare a certi livelli. L’Inter ne ha 400, noi meno di 100: se uno è intelligente e capisce come cammina il calcio, con il fair play finanziario. Non è un buon business perdendo 50 milioni di euro all’anno, non lo farò mai. I soldi non sono un problema? Sì, è vero. Ma non li butto. Quando i Della Valle mi han chiesto i soldi, sono arrivati in 24 ore. I soldi sono pronti per investire, non per perderli. Nel centro sportivo, nello stadio. I soldi sono messi a disposizione per fare la squadra più forte a gennaio: a oggi, lascia che lo dica, sono stati portati in Italia cash sono 200 milioni. Poi ci sono i calciatori a gennaio, più il centro sportivo. Poi ce ne sono 70-80 spesi a gennaio, 280. Poi il centro che costa 70-80. Certo sono sicuro che i giocatori siano forti e bisogna aspettarli. Devo dire ai nostri tifosi che nessun presidente, al primo anno, li ha portati in Italia. Forse forse Suning dell’Inter. La voglia è di fare meglio, vorrei vincere domani. Però sono pure pratico e capisco che è difficile arrivare al secondo anno nei primissimi posti perché c’è competizione. Ci sono anche gli altri, non posso rassicurare nessuno che saremo sempre vincitori. Io voglio stare nel lato sinistro della classifica, a questo siamo arrivati, poi di fare meglio. Poi tutti quanti abbiamo i sogni, non è quello di arrivare al nono, ma di fare meglio”.

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