ilNapolista

Da Manolas a Ibra, la lunga estate del “pericolo infortuni” è appena cominciata

Da settimane preparatori atletici, allenatori e dirigenti avvertono sui rischi di una ripresa veloce col caldo. L’attaccante del Milan è la prima vittima eccellente

Da Manolas a Ibra, la lunga estate del “pericolo infortuni” è appena cominciata
(foto Hermann)

Ibrahimovic ha 38 anni, Joao Felix ne ha 20. In un paio d’ore e migliaia di chilometri di distanza hanno inaugurato il mantra dell’estate calcistica 2020: il “pericolo infortuni”. Più che un pericolo, una variabile con cui fare i conti da qui a quando la stagione non sarà terminata, presumibilmente a fine agosto.

Altro che virus. In Inghilterra il dibattito è ancora fermo sul rischio contagio, qui da noi quello è diventato un balzello burocratico o poco più. Invece sono settimane che tutti – medici, preparatori atletici, allenatori, presidenti – sottolineano che dopo due mesi ad allenarsi in giardino l’idea di riavventarsi sul finale di stagione col caldo e un calendario fittissimo non è proprio delle più sagge. Risultato? Manolas si fa male ai flessori giocando a calcio-tennis, Pau Lopez si frattura un polso e il suo compagno della Roma Perotti si ferma per noie muscolari. Ma, ad appena pochi giorni dal ritorno nei centri tecnici, gli stop “minori” sono già decine.

Ibrahimovic è il nome forte che inaugura davvero la stagione: potrebbe trattarsi di una lesione al tendine d’Achille, che significherebbe stagione finita per davvero, ancora prima di riavviarla. Ma è solo un esempio. Joao Felix si è procurato una distorsione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. Per restare a Madrid l’attaccante del Real Jovic s’è rotto una gamba allenandosi in casa, proprio due giorni prima del ritorno alla preparazione con la squadra. Intanto la Serie A va spedita verso la ripartenza il 13 giugno, con i recuperi della 25esima giornata. Non più tardi di qualche giorno fa il Presidente dell’Udinese Giampaolo Pozzo aveva detto:

“Non sono io a chiedere di non ripartire il 13 giugno, ma più tardi. Lo chiedono i preparatori atletici. Io non ho inventato nulla, ho semplicemente dato voce a un’esigenza fisiologica dei calciatori e di chi deve prepararli. La ripresa del campionato sarà molto insidiosa, soprattutto per l’aspetto infortuni”

El Pais ha raccontato come è andato a finire l’unico vero “precedente” di stop-and-go di un campionato professionistico: nel 2011, a causa del mancato accordo sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro, il campionato dell’NFL – il campionato di football americano USA – restò fermo quattro mesi e mezzo. Alla ripresa, si registrò un inquietante numero di infortuni, anche gravi, tra cui 12 casi di lesioni al tendine d’achille, in 2 settimane.

La pericolosa estate degli infortuni è appena cominciata.

 

 

ilnapolista © riproduzione riservata