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Dino Fava: «Rifiutai il Napoli, non me la sentivo di scendere dalla A alla C1»

Il calciatore racconta a Fanpage di quando incontrò De Laurentiis e De Sica che gli proposero di passare dall’Udinese al NapolI: «De Sica mi stava quasi convincendo»

Dino Fava: «Rifiutai il Napoli, non me la sentivo di scendere dalla A alla C1»
Db Pavia 13/02/2010 - campionato di calcio Lega Pro / Pavia-Salernitana / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dino Fava

Fanpage ha intervistato Dino Fava Passaro che ha appena vinto l’ennesimo campionato dilettantistico dopo i successi degli anni scorsi tra le fila di Portici, Giugliano, Afragolese e Savoia. Fava ha un passato in Serie A con l’Udinese dove ha giocato con Spalletti e anche un retroscena legato al Napoli

«Sinceramente non mi aspettavo che lui mi facesse esordire in Serie A. Arrivai a Udine l’ultimo giorno di mercato a campionato già iniziato. Spalletti mi portò prima in panchina contro l’Inter facendomi entrare in una partita in cui mi conquistai anche il rigore che poi Pizarro sbagliò. Successivamente l’esordio da titolare ad Ancona in cui feci doppietta»

È vero che hai rifiutato il Napoli?

«È una storia vera. Il Napoli era in C1, io stavo giocando e facendo benissimo con l’Udinese e nel frattempo Pierpaolo Marino divenne direttore sportivo del Napoli. Mi offrirono un ottimo contratto per ritornare a giocare in C1 ma non me la sentivo di scendere dalla A alla C1, anche se era il Napoli. Non volevo tornare in C dopo i tanti sacrifici fatti e quindi rifiutai solo per la categoria. Già in Serie B sarebbe stato diverso»

Come avvenne l’incontro col Napoli?

«Era appena arrivato De Laurentiis e sapevo del progetto che volevano fare. Quando ci incontrammo ricordo che non c’era nulla a Castelvolturno, andai in albergo e mi ritrovai in un tavolo con Pierpaolo Marino, De Laurentiis e Christian De Sica, che forse era lì per qualche film che avrebbe dovuto fare. Ci sedemmo, ricordo che anche De Sica fece parte della trattativa e mi stava quasi convincendo ad andare al Napoli. Poi capirono il mio discorso. Ma fu una scena molto particolare e simpatica»

 

 

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