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Spagna, l’allarme dei preparatori atletici per gli infortuni. Lopetegui: «Il precedente della Nfl fa paura»

El Paìs: il calcio per due mesi sarà uno sport individuale di resistenza. I preparatori: “Lavoriamo solo sul singolo giocatore, rischio infortuni elevato”

Spagna, l’allarme dei preparatori atletici per gli infortuni. Lopetegui: «Il precedente della Nfl fa paura»
foto Hermann

Mono Vargas, dell’Espanyol “è stato rinchiuso nella sua stanza per 20 giorni. Ha fatto la sua parte e, per quanto possibile, è arrivato in buone condizioni, ma è dura”. Il 12 giugno la Liga torna in campo con centinaia di giocatori nelle stesse condizioni: per due mesi a casa, poi ributtati su un campo a lavorare da soli per ritrovare un po’ di forma fisica che gli consenta di reggere altri due mesi di partite ogni tre giorni, con il caldo estivo.

Ecco perché, scrive El Pais, il calcio ora si muove su un territorio sconosciuto, in cui la possibilità di infortuni è altissima e soprattutto la condizione fisica diventa molto più importante della squadra. Il corpo – e non la tattica o la tecnica – sarà il giudice del ritorno in campo. Il calcio, per questa strana ripresa, diventa quasi uno sport individuale di resistenza.

Preoccupazione espressa da Gerard Piqué, in una conversazione con il presidente della Liga, Javier Tebas: “Ancora qualche giorno di allenamento non ci farebbe male”. I giocatori sono riluttanti a passare da zero a cento come se una Ferrari.

L’allenatore del Siviglia Lopetegui, ex ct della Nazionale e del Real Madrid, ricorda un pericoloso precedente:

Nel 2011 la NFL si fermò per diversi mesi a causa di una vertenza sindacale. Alla ripresa, nel primo mese di competizione, ci furono dodici rotture del tendine di Achille.

Tra gli staff tecnici aleggiano più incognite che certezze. “Sessanta giorni di lockdown sono molto lunghi e la riabilitazione potrebbe essere pesante”, dice Fran Soto, responsabile della preparazione atletica del Barcellona. “Non abbiamo una guida, né è mai successo qualcosa di simile prima, quindi ci sono cose invisibili a cui non sappiamo come reagiranno. È stato un problema globale, emotivo, che crea paura e stress”, riflette Javier Vidal, preparatore del Getafe. “Farà caldo, ci sarà tanta umidità, e dovremo giocare molte partite in un breve periodo, senza amichevoli e con poche settimane di preparazione. La gestione del carico è essenziale”.

“A causa dei limiti imposti dal protocollo non abbiamo altra scelta che concentrare l’attenzione sul giocatore piuttosto che sulla squadra. Ci concentriamo sul fisico ”, dicono dallo staff della Real Sociedad. “Il giocatore, nella migliore delle ipotesi, ha corso su un tapis roulant. Ma devi riabituarlo di nuovo alle variazioni di velocità, ai cambi di direzione, frenate, ricezioni…”. Ecco come lo vede il Barça. “È necessario effettuare un riadattamento delle strutture legamentose, articolari, muscolari e tendinee. Un riadattamento al gesto inerente al gioco stesso“, aggiunge Soto. Vidal approva: “Questa settimana è puro lavoro fisico. Dopo passeremo ai gruppi, ma non esiste una strategia o un sistema difensivo, per esempio. Non credo che nessuno farà attenzione al gioco di squadra”.

“Se lo confrontiamo con una pre-season normale, che è di sei settimane in cui si fanno amichevoli in cui giochi 30, 45 o 60 minuti, ora affronteremo partite complete due volte alla settimana. Esiste un rischio molto elevato di lesioni ”, aggiunge Bartrés.

 

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