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Del Bosque: «Nessuno aveva capito la gravità della situazione, nemmeno gli esperti. Ora tutti criticano»

L’ex ct della Nazionale al Mundo deportivo: «Nessuno ha fermato gli eventi né calcistici né extracalcio. Non credo che cambierà nulla dopo la pandemia»

Del Bosque: «Nessuno aveva capito la gravità della situazione, nemmeno gli esperti. Ora tutti criticano»

El Mundo Deportivo intervista Del Bosque che parla anche dell’emergenza coronavirus.

Questa pandemia sta insegnando a tutti che nessuno può sapere tutto o dire la propria su tutto. Ci sono critiche su quel che è successo in Spagna, ma nessun paese era preparato a questo. Non voglio accusare il governo perché non penso che sia da biasimare, i politici ascoltano quel che dicono gli esperti e nessuno al mondo, nemmeno gli esperti, si aspettavano questo. Io stesso ho partecipato eventi a Madrid il 3 e 4 marzo e sono andato normalmente, compresa la consegna del Premio Carlos Matallanas. Nessuno, prima, ha parlato di sospendere questi eventi. Ho cominciato ad avvertire un piccolo allarme quando Angel Torres, il presidente di Getafe, ha detto che non sarebbe andato a Milano a giocare la partita di Europa League. Ma il Valencia aveva già giocato al Mestalla, e l’Atletico a Liverpool con due o tremila tifosi al seguito. E nessuno aveva impedito loro di viaggiare, né gli inglesi hanno detto che si doveva giocare a porte chiuse. Ci sono state le manifestazioni per la festa della donna l’8 marzo così come il meeting di Vox. Forse l’ex ministro Miguel Sebastian ha lanciato qualche avvertimento prima degli altri, ma nessun politico ha detto qualcosa di definitivo per fermare tutto. Penso che sia la sequenza degli eventi.

Mi sembra che venga generato un clima di divisione che è fatale per il paese. Penso che sia meschino cercare di trarre profitto politico da questa situazione, con così tante morti. Ho sempre sostenuto il dialogo e ora ho la sensazione che ne usciremo più divisi sia come paese sia come società. Le disgrazie devono unire, non dividere. Ma ora tutti vogliono avere ragione, tutti sapevano cosa doveva essere fatto. E allora domando: cosa è successo in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Messico? I loro leader politici hanno dovuto rettificare ed erano già consapevoli di ciò che stava accadendo in Cina, in Italia, in Spagna, giusto?

I nostri leader hanno seguito gli, ma dobbiamo anche tenere presente che anche gli esperti non sapevano cosa stavano affrontando. Ho sentito esperti di virus ed epidemie dire che questa potrebbe essere una crisi di passaggio, un’influenza primaverile. Molte persone parlano di tutto, ma i governanti devono prendere decisioni al momento. Saper ascoltare gli altri è importante, così come sapere che non si può sempre avere ragione. Voglio pensare a quanto di  positivo sto vedendo in questi giorni. Ad esempio, il lavoro degli operatori sanitari. E quello dell’esercito, che sta dimostrando che è ben preparato ad affrontare compiti come la realizzazione di un ospedale da campo.

Non credo che il calcio cambierà . Si parla molto dei grandi acquisti, ma alla fine non ce ne sono così tanti ogni anno, sette o otto. E per quanto riguarda i tifosi, all’inizio sarà difficile tornare negli stadi ma alla fine sarà normale.

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