I quattro specializzandi che hanno rifiutato l’assunzione. Le categorie promettono esposti in loro difesa e rispondono alle accuse di Verdoliva
Il Corriere del Mezzogiorno riporta alcune reazioni al caso dei quattro rianimatori specializzandi che hanno rifiutato l’assunzione a tempo determinato all’Asl Napoli 1. Il Fatto scrive stamattina che i quattro sono pronti a fare causa all’Asl. E che incassano la difesa dell’Ordine dei medici.
Il quotidiano cittadino riporta altre dichiarazioni del presidente dell’Ordine, Silvestro Scotti. Anzi, la sua accusa all’Asl Napoli 1, che con la sua denuncia è a suo parere colpevole di aizzare i cittadini contro i medici.
«Troviamo indegno il clamore mediatico su questi argomenti e comportamenti, fatti da chi si è sempre speso per la riduzione delle aggressioni ai medici. Da chi oggi non si rende conto che queste affermazioni non solo danneggiano la classe medica in toto, ma serviranno solo ad aizzare la popolazione nei confronti di medici dipinti tutti come mercenari».
Anche l’Associazione anestesisti e rianimatori italiana risponde alle accuse con una dura nota in cui promette di accertare come sono andati davvero i fatti e
«se si dovessero accertare comportamenti illegittimi o di abuso o non osservanti le Ordinanze, da parte di queste Amministrazioni Asl nei confronti dei colleghi specializzandi, nostri iscritti, in contrasto con i diritti contrattuali o non conformi alle direttive ministeriali, l’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, perseguirà in ogni sede opportuna l’illegittimità, per riaffermare la legalità e difendere i colleghi».
Anche per l’Anaao-assomed, la nota interna dell’Asl costituisce una grave violazione della privacy annuncia la tutela dei colleghi nelle sedi opportune.