ilNapolista

Quattro rianimatori specializzandi rifiutano l’assunzione. L’Asl Napoli 1: «Dicono che altrove guadagnano di più»

La lettera del Direttore Verdoliva a De Luca per informarlo del “comportamento vile e vergognoso di questi professionisti che hanno giocato al rialzo invece di correre alle armi”

Quattro rianimatori specializzandi rifiutano l’assunzione. L’Asl Napoli 1: «Dicono che altrove guadagnano di più»

“Tanto a noi ci assumono le altre Regioni e ci pagano quanto vogliamo”. Così si è sentito rispondere il Direttore Generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva quando quattro specializzandi in Anestesia e Rianimazione hanno rifiutato l’assunzione a tempo determinato per supplire alle carenze strutturali nel pieno dell’emergenza da Covid-19.

I quattro medici – sui cinque “reclutati” dall’Asl alla ricerca di forze fresche, anche se non ancora del tutto formate – hanno opposto il dettaglio contrattuale, giocando “al rialzo” rispetto alle condizioni offerte. Non un “no” dettato dall’insicurezza, dal non sentirsi pronti a scendere in campo a specializzazione non ancora terminata. Dei “cinque nominativi trasmessi” (come si legge nella lettera), infatti un quinto non si è presentato. Loro sì, si sono fatti avanti. Poi, una volta appreso lo stipendio, hanno rifiutato. Un loro diritto, ovviamente, anche se incredibilmente anticlimatico in un momento nel quale 7.223 medici (moltissimi del sud) si sono candidati per i 300 posti da riempire con urgenza al nord, sul fronte del contagio di massa e dell’emergenza sanitaria. E in una situazione strutturale che anche in Campania impone al personale sanitario turni durissimi, e il pericolo di un lavoro sempre più rischioso.

E così il Direttore Generale ha messo tutto nero su bianco e ha scritto, tra gli altri, al governatore della Campania Vincenzo De Luca, per spiegare il “vile e vergognoso comportamento” di tali “professionisti” (le virgolette ironiche sono sue).

Ai quattro anestesisti, di cui nella lettera si fanno nomi e cognomi, era stato offerto un contratto semestrale con compenso pari alla differenza tra quanto percepito per la specializzazione e il trattamento economico dei colleghi già strutturati. “Non hanno accettato l’incarico evidenziando che il trattamento economico è inferiore alla loro aspettativa, che è quella di essere pagati per ogni singola ora di lavoro”.

Verdoliva abbandona il linguaggio strettamente burocratico e scrive: «Sono molto amareggiato e dispiaciuto che in un momento difficile per i nostro Paese tali lavoratori – che rappresentano con la loro professionalità una categoria indispensabile a vincere la guerra contro il Covid-19 – anziché correre alle armi pongono una questione economica al rialzo rispetto all’offerta adeguata a quanto percepiscono i dirigenti anestesisti già in servizio da anni, e respinta affermando che “tanto a noi ci assumono le altre Regioni e ci pagano quanto vogliamo”».

La lettera, protocollata, ora è sul desk di De Luca. A lui Verdoliva lascia “ogni valutazione conseguenziale oltre alla commiserazione per tale vile e vergognoso comportamento di tali professionisti che dovrebbero rappresentare il futuro del nostro Paese”.

 

ilnapolista © riproduzione riservata