ilNapolista

Micciché e diritti tv: tra Lega e Figc è cominciato il Game of thrones del pallone

Le dimissioni del Presidente della Lega hanno dato il via alla guerra politica tra con la Federazione: domani Consiglio Federale, lunedì Assemblea di Lega. In mezzo i diritti tv 2021-24

Micciché e diritti tv: tra Lega e Figc è cominciato il Game of thrones del pallone

La “parte lesa” è diventata parte arresa, in un gioco più grande di lei. Le dimissioni di Gaetano Micciché da Presidente della Lega di Serie A hanno ufficialmente dato il via alla guerra politica tra Figc e Lega, che montava da settimane attorno alla grande partita dei diritti tv del calcio. Una specie di Game of thrones del pallone.

Micciché s’è sfilato appena in tempo, scoprendo le carte delle fazioni in campo. L’ormai ex Presidente, in quota Malagò, è finito al centro di una stretta combinata: da un lato la Figc di Gravina, dall’altro la fronda in Lega guidata da Lotito e Preziosi. Questi ultimi hanno avuto buon gioco nell’usare l’inchiesta della Procura federale sulla discussa elezione di Micciché per spingerlo a gettare la spugna e a rimettere in moto i meccanismi istituzionali che potrebbero agitare gli equilibri di potere in Lega in vista dello scontro finale per i diritti tv. Perché tutto gira intorno al duello tra Sky e Mediapro (rappresentata in Italia da Marco Bogarelli) per i diritti 2021-24.

Gli oppositori di Micciché in Lega spingono con decisione per lo sbarco del gruppo spagnolo in Serie A. Ed è per questo motivo che Micciché ultimamente aveva addolcito la sua posizione di contrapposizione nei confronti dell’azienda di Jaume Roures.

La rissa procedurale tra Milano (Lega) e Roma (Federazione) è cominciata. Gabriele Gravina – scrive la Gazzetta dello Sport – ha convocato d’urgenza un Consiglio federale che domani nominerà un commissario ad acta – il presidente dell’Organismo di vigilanza della Figc (e membro di quello della Lega) Mario Cicala – che modifichi lo Statuto della Lega e solo successivamente la conduca a nuove elezioni. Poi, circa un’ora e mezza dopo, l’a.d. della Lega Luigi De Siervo ha risposto con la contro convocazione di una nuova assemblea elettiva, fissata per il 2 dicembre, che scelga il successore di Micciché.

In pratica c’è un buco nell’attuale regolamento che affida a De Siervo il compito di governare il voto ma che delega le funzioni del presidente dimissionario al vicepresidente, carica però mai nominata in Via Rosellini. La Figc vorrebbe sanare questa lacuna con un commissario ad acta, per sparigliare la Lega con una ridistribuzione di peso tra le cariche. Il “partito” Preziosi-Lotito infatti, dopo aver ottenuto le dimissioni di Micciché, avrebbe messo nel mirino ora De Siervo. L’ad punta invece a votare con lo statuto in vigore, ragione della frettolosa convocazione di una nuova assemblea elettiva.

Lunedì mattina c’è dunque il Consiglio, cui seguirà, dalle 14, l’assemblea con all’ordine del giorno l’esame delle linee guida della vendita centralizzata dei diritti tv per il triennio 2021-24 e, soprattutto, la proposta di Mediapro per la realizzazione del canale della Lega.

Un affare da un miliardo e trecento milioni a stagione, che gli spagnoli sono disposti a mettere sul piatto per poi andare a trattare i diritti con gli operatori televisivi, dello streaming su internet e della telefonia. Un affare che ora resta sospeso come un pallone crossato al centro di un area affollatissima.

ilnapolista © riproduzione riservata