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«Napoli, ti racconto Elmas. Più Hamsik che Fabian Ruiz. Un po’ leggero ma farà strada»

Intervista a Bruno Bottaro grande esperto di calcio turco: «È un giocatore di talento, quasi ambidestro. È bravissimo negli inserimenti, come Marek, e a “scaricare”. Uno che a 19 anni segna nel derby al Galatasaray, ha carattere»

«Napoli, ti racconto Elmas. Più Hamsik che Fabian Ruiz. Un po’ leggero ma farà strada»

Elmas, 19 anni, possibile nuovo acquisto del Napoli. Giocatore macedone che negli ultimi due anni ha militato nel campionato turco col Fenerbahce. Abbiamo chiesto di raccontarcelo a Bruno Bottaro esperto di calcio turco. Aprì un blog nel 2013. Lo scorso anno ha lavorato come assistente di produzione nella redazione sportiva della TRT World, tv in lingua inglese a Istanbul. E oggi vive in Germania, a Monaco di Baviera, dove lavora per DAZN. Su Twitter la sua pagina è imprescindibile per sapere cosa accade nel calcio di Turchia.

Gli abbiamo chiesto di descriverci Elmas. Che tipo di giocatore è?

È innanzitutto un giocatore di talento, e non è una novità: era già nei radar delle squadre migliori d’Europa prima di approdare al Fenerbahçe. Era un vero e proprio faro nelle formazioni giovanili della Macedonia (ora Macedonia del Nord). È stato uno dei protagonisti della grande crescita del calcio nel Paese negli ultimi anni, e questo gli ha già fatto conquistare un posto di rilievo in Nazionale. È quasi ambidestro, porta bene palla ma è soprattutto bravo a “scaricare” e a “inserirsi”, insomma un giocatore d’inserimento: la classica mezzala che fa gol, come testimonia la sua rete nel derby contro il Galatasaray (tutt’altro che una partita in cui è facile essere freddi davanti alla porta).

Come se la cava di testa?

Sicuramente è più forte con i piedi, però anche di testa (sempre in inserimento in area) ha dimostrato di essere abile, come nella partita in “trasferta” a Kasımpaşa – in cui il Fener ha vinto 3-1 lo scorso maggio, e in cui Elmas ha segnato un gol importantissimo su assist di Valbuena, il momentaneo 1-1. Il suo punto forte è comunque il gioco con i piedi, secondo me.

Come sono andati suoi due anni in Turchia? Il primo leggiamo che è stato soprattutto di ambientamento.   

Il secondo anno è stato quello della sua vera maturazione. Non si può trascurare il contesto: con il Fenerbahçe che ha cambiato presidente e si è ritrovato a metà stagione virtualmente retrocesso, molti giocatori hanno mostrato segnali d’insofferenza. I tanti cambi di allenatore e l’acquisto di Zajc a gennaio non hanno però fermato la crescita di Elmas che anzi è stato uno dei trascinatori (classe 1999, tutt’altro che scontato nel contesto turco) della squadra fino a un quasi clamoroso sesto posto, considerato che per più di mezza stagione il Fenerbahçe ha vissuto con il fantasma della possibile retrocessione. Anche qui ha mostrato maturità e carisma, qualità non da poco.

Qual è, secondo te, la sua posizione naturale?

Ha giocato spesso come mezzala di centrocampo che negli schemi tattici del calcio turco significa spesso un mix tra i compiti che sono richiesti al “doble pivote” di un 4-2-3-1 e a un trequartista a volte sempre nello stesso schema che nelle ultime settimane di campionato è sempre più diventato un 4-3-3 con Zajc (o Mehmet Ekici) ed Elmas come mezze-ali.

Qual è la principale difficoltà che incontrerà in Italia?

Io lo vedo, personalmente, ancora un po’ leggero per il contesto della Serie A che gli darà senz’altro meno spazi e meno possibilità di esprimersi, almeno all’inizio. Fisicamente non sarà facile per lui nei primi mesi. Ma alla lunga le sue qualità verranno fuori, e l’adattamento alla Serie A potrebbe essere più veloce del previsto; spero che ci sorprenda da questo punto di vista.

Caratterialmente che tipo è? Si è trovato bene con gli allenatori?

Ogni allenatore avuto nell’ultima stagione, lo ha scelto: sia Phillip Cocu sia Erwin Koeman che Ersun Yanal, un altro indizio di quanto, nonostante il 2018-2019 sia stato l’anno peggiore del Fenerbahçe negli ultimi anni, Elmas si sia comunque ritagliato il suo spazio con merito e maturità. Chiaramente per un macedone di origine turca integrarsi in uno spogliatoio così è più semplice che per qualsiasi altro “straniero”: parlando già la lingua, si è subito messo a disposizione del gruppo dei “senatori” tra cui il mitico Volkan Demirel che è (o meglio, era) una figura molto importante nelle dinamiche interne del Fener. E la sua professionalità ha colpito Cocu che lo ha schierato titolare l’estate scorsa nel preliminare di Champions contro il Benfica. Allora Elmas giocò come mezzala arretrata di centrocampo dietro a Giuliano che era il trequartista e la stella della squadra. Poi, pian piano, Koeman e soprattutto Yanal lo hanno spostato in avanti.

In quale posizione lo vedresti a Napoli?

Per quanto riguarda Napoli, ho letto in queste ore qualche paragone con Fabian Ruiz. Non penso sia esattamente quel tipo di giocatore, le caratteristiche sono abbastanza diverse. Però può entrare in quel ruolo, pian piano, perché soprattutto agli inizi avrà bisogno di uno “alla Allan” che lo aiuti a recuperare palloni e a fare bene le due fasi. All’inizio quindi credo che parta “dietro” a Ruiz nelle gerarchie, per poi poterci anche giocare insieme; inoltre nel Napoli di Ancelotti il roster a disposizione è stato tutt’altro che gestito in modo monolitico, anzi. La duttilità di Elmas lascia aperti tanti scenari che sarà bello scoprire con il tempo.

Il Napoli farebbe un affare con lui?

Secondo me sì, come tutte le squadre che oggi guardano al mercato turco. Molti club hanno debiti enormi, problemi infiniti con il fair play finanziario e altre difficoltà, quindi trovare talento a prezzi irrisori è facile e oltremodo vantaggioso. Anche in caso di non completa esplosione di tutto il talento a disposizione (come nel caso di Cengiz, finora, a Roma), il valore raddoppierebbe comunque. Figuriamoci in caso di successo da parte sua: Elmas è un colpo da fare ora, è un giocatore che può giocarsi le sue carte in Serie A. Lo ha fatto anche Merih Demiral che giusto poco meno di un anno fa andava all’Alanyaspor a farsi le ossa. Oggi è un giocatore della Juventus e, se tutto va come sembra, si ritroverà contro proprio Elmas con cui ha già perso una volta in campionato (2-0). Allora Alanyaspor e Fenerbahçe lottavano entrambe per la salvezza.

Ti ricorda qualcuno?

Lo paragonerei all’Hamsik di Brescia, ancora molto leggero ma bravo negli inserimenti; Elmas però è già inevitabilmente diverso, avendo giocato molto più tempo da centrocampista centrale talvolta anche in interdizione.

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