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Il San Giovanni Bosco sede sociale dei camorristi: 126 arresti e una pericolosa latitante

Ieri la Dda di Napoli ha inferto un duro colpo all’Alleanza di Secondigliano. Maria Licciardi è scampata agli arresti ed è irreperibile. A lei si ispirava il personaggio di Chanel nella terza stagione di Gomorra

Il San Giovanni Bosco sede sociale dei camorristi: 126 arresti e una pericolosa latitante

Un duro colpo all’Alleanza di Secondigliano, quello inferto ieri dalla Dda di Napoli: 126 arresti e 130 milioni di euro sequestrati. E una pericolosa latitante: Maria Licciardi, a cui era ispirato il personaggio di Chanel in Gomorra.

Ma andiamo per ordine seguendo la ricostruzione resa oggi dal Fatto.

Si parte dall’Ospedale San Giovanni Bosco, che nel novembre scorso ha sconvolto tutti con le foto della paziente intubata in un letto invaso dalle formiche.

Ieri il procuratore capo Giovanni Melillo ha spiegato perché: il San Giovanni Bosco è la “sede sociale” dei camorristi.

Gli uomini dei Contini controllavano il suo funzionamento, dalle assunzioni agli appalti alle relazioni sindacali.

“L’ospedale era diventata la base logistica per trame delittuose, come per le truffe assicurative attraverso la predisposizione di certificati medici falsi”.

Grazie a figure interne all’organizzazione o all’ospedale, il clan Contini poteva soddisfare qualsiasi tipo di esigenza dei cittadini. Era così possibile superare velocemente le lunghe liste d’attesa e i problemi burocratici. E, al contempo e per compensazione, anche esaudire richieste avanzate dal personale sanitario. Chi era amico o affiliato dei boss, insomma, saltava la fila e otteneva benefici.

Ciò era possibile

“con direttori sanitari sempre a disposizione del clan e pronti ad accettarne le imposizioni, medici che hanno prestato la propria opera per feriti da arma da fuoco del clan che non dovevano passare in ospedale”.

Chi aveva un familiare morto in ospedale poteva trasportarlo a casa in ambulanza con un documento che accertava che il paziente era stato dimesso. Il tutto a 500 euro. Con la collusione dei medici.

Ora, l’ordine dei medici di Napoli chiede di “non criminalizzare tutti i professionisti del San Giovanni Bosco, c’è chi non ha abbassato la testa”. La ministra della Salute Giulia Grillo chiede “lo scioglimento dell’ospedale per infiltrazioni mafiose”.

Quello che emerge è il ruolo delle donne, che la Dda ritiene fondamentale nel clan. In particolare quello di Maria Licciardi, 68 anni, sfuggita ieri all’arresto e al momento latitante.

Anche nota come “la madrina” o “’a piccirella” per la sua minuta statura è a capo del clan che porta il suo cognome da quando in carcere è morto il fratello Gennaro “’a scigna”.

Scrive il Fatto:

“L’Alleanza di Secondigliano gestisce da anni numerose attività criminali, dal traffico di droga all’import -export di prodotti contraffatti, all’usura. Proprio “la madrina”ha inaugurato un nuovo ramo d’azienda gestendolo personalmente, quello della prostituzione”.

E’ alla Licciardi che si ispira la Scianel della terza stagione della serie Gomorra.

 

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